Avezzano 6 giugno– I militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Avezzano, a seguito di una complessa attività investigativa, hanno dato esecuzione all’applicazione della misura cautelare personale del divieto di dimora emessa dal G.I.P. del Tribunale di Avezzano, dott.ssa Daria Lombardi, nei confronti di un militare dell’Aeronautica Militare che ricopre attualmente la carica di Vice Sindaco di un comune della Valle Roveto.
L’attività di servizio era iniziata in occasione di una manifestazione eno-gastronomica, allorquando il Reparto ha avviato, con approccio trasversale, un’attività ispettiva di carattere amministrativo anche nei confronti di un food-truck appartenente ad una Associazione di Promozione Sociale gestita dall’aviere. L’attività di controllo si è conclusa con la costatazione di elementi positivi di reddito non dichiarati pari ad € 240.000,00.
Durante l’attività di indagine, coordinate dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Avezzano, dott. Maurizio Maria Cerrato, sono emerse condotte perpetrate dal militare dell’Aeronautica Militare finalizzate ad esercitare in via esclusiva l’attività di commercio e che al contempo gli consentissero di percepire la retribuzione quale pubblico dipendente, attraverso artifici e raggiri volti a trarre in errore i propri superiori gerarchici circa la propria continuativa assenza dal servizio, facendola apparire legittima.
La frode individuata è stata compiuta fornendo autocertificazioni ideologicamente false in quanto attestanti la partecipazione a riunioni politico – amministrative connesse alle cariche politiche ricoperte prima come Assessore e poi come Vice Sindaco, i permessi c.d. elettorali, così da assentarsi dal lavoro in maniera ingiustificata per circa sette anni e conseguendo così un ingiusto profitto pari a circa € 248.368,00.
Da ultimo veniva altresì accertato che il militare, oltre alle condotte illecite sopra delineate, realizzate abusando delle proprie qualità di Pubblico Ufficiale, Consigliere Comunale e poi Vicesindaco del comune, traeva un ingiusto vantaggio patrimoniale in danno dell’Ente Territoriale con proprio corrispondente profitto personale stimato in almeno € 3.175,00 relativo all’importo dei canoni pagati dal Comune per il consumo di energia elettrica, di cui fruiva indebitamente.