Sulmona, 7 giugno- Nella seduta del Consiglio comunale di Sulmona del 31 maggio scorso l’assessore all’urbanistica Sergio Berardi ha letto una nota in cui si afferma che la baracca abusiva già esistente in via Tratturo – e al posto della quale è in corso la costruzione di un edificio residenziale privato – è stata in seguito condonata.
La domanda è: sono questi gli atti che attestano il condono? Se lo chiedono oggi i rappresentanti dei Comitati Cittadini per l’ambiente che hanno sollevato il “caso” con un’apposita nota
“Non sappiamo se il Sindaco Gianfranco Di Piero e l’assessore Sergio Berardi- si legge nel documento degli ambientalisti- hanno letto le carte. Forse no, per non correre il rischio – come ha dichiarato il Sindaco – di “una indebita ingerenza nell’ambito delle competenze che sono esclusiva prerogativa degli Uffici amministrativi dell’ente”.
Noi invece le abbiamo lette e dalla documentazione esistente presso gli uffici comunali risulta che quel “condono” è stato concesso sulla base di un provvedimento annullato dal Ministero per i Beni Culturali e Ambientali.
Questi i fatti:
In data 14 dicembre 1994 il Comune di Sulmona, nella persona del Sindaco pro tempore, rilascia la concessione a sanatoria per la baracca in oggetto, costituita – come attestato dal proprietario – da una “struttura portante in legno, chiusa con tavolato in legno e coperta da lastre di cemento-amianto tipo onduline” e adibita a “deposito e ricovero merci e attrezzatura per l’edilizia”.
La concessione a sanatoria è basata, si legge nell’atto, sul “nulla osta in sanatoria” rilasciato dalla Giunta regionale d’Abruzzo in data 13 giugno 1991.
Ma il Comune non tiene conto del fatto che il nulla osta della Regione, nel frattempo, è stato annullato dal Ministero per i Beni Culturali e Ambientali con proprio Decreto Ministeriale in data 22 agosto 1991.
Nel Decreto di annullamento il Ministero scrive che l’autorizzazione della Regione Abruzzo è stata annullata perché “la zona interessata dagli interventi oggetto dei provvedimenti ricade in area sottoposta a vincolo paesaggistico ai sensi della Legge n. 431/1985”.
Il Ministero precisa anche che il Decreto di annullamento è stato adottato per “l’esigenza di non modificare i caratteri tradizionali dell’area interessata rappresentati dalla visuale del corso del fiume dal percorso adiacente e degli altri manufatti ubicati in vicinanza, che verrebbero alterati con la realizzazione della soluzione presentata sia a causa della ubicazione che dell’altezza e del sistema costruttivo dell’opera come indicato nell’elaborato”.
Il Sindaco Di Piero e l’assessore Berardi – conclude la nota- possono spiegare ai cittadini, magari dopo aver letto le carte, come sia possibile ritenere “condonata” una baracca abusiva il cui atto fondamentale, assunto a base del “condono”, è stato annullato con Decreto del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali?”