L’Aquila, 10 lug.-“Ero già intervenuto l’8 marzo a nome del PD per denunciare la grave, illegittima decisione di spostare dall’Aquila a Pescara la sede istituzionale regionale della Confindustria. Eravamo alla vigilia delle elezioni regionali e avevo chiesto un sussulto di dignità alle istituzioni e alle forze politiche aquilane perché scongiurassero una decisione sbagliata e offensiva.
Offensiva e sbagliata perché in nessuna parte d’Italia la Confindustria ha la propria sede al di fuori del capoluogo di Regione e perché l’operazione è avvenuta senza rispettare le regole dell’Associazione, senza riconoscere il ruolo e il peso decisionale che lo Statuto assegna alla struttura aquilana, e con tanti, troppi punti oscuri sul rispetto del quorum e sulla legittimità della votazione”. Così in una nota il Consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci (Pd).
“Condivido la rabbia e l’indignazione del Presidente Frattale, aggiunge Pietrucci, che – a nome dell’Ance, lottando con dignità e coerenza per tutelare la dignità e la rappresentatività delle associazioni locali – annuncia ancora, in queste ore, di voler portare fino in fondo una “battaglia di principio per il ripristino della legittimità degli atti e dei pesi all’interno della realtà confederale”. Nonostante le minacce e il ricorso ai Probiviri per tentare inutilmente di intimidirlo, il Presidente aquilano, rilancia la sfida in nome della trasparenza, del diritto, e rivendicando la funzione dell’Ance dell’Aquila che nel passato– nonostante sia cresciuta più di altre in termini qualitativi e quantitativi, a seguito della drammatica esperienza del terremoto e dello straordinario processo di ricostruzione –in modo corretto, unitario e solidale ha sempre operato secondo l’antica consuetudine di simmetrica composizione degli organismi dirigenti e di turnazione degli incarichi di vertice tra le quattro province in misura uguale, pur nelle sostanziali differenze e dimensioni. Insieme all’Ance chiedo a tutti i rappresentanti politici, istituzionali e sociali della città di assumere una posizione ferma contro questo “colpo di mano” e di adoperarsi per scongiurare lo spostamento della sede di Confindustria a Pescara. L’Aquila non ha proprio bisogno di questa ennesima offesa e di una politica ostile che – senza confronto e consenso – vuole imporre le sue scelte sbagliate”.