L’Aquila, 12 luglio.- A seguito del mancato confronto sul piano di razionalizzazione della ASL 1 Avezzano Sulmona L’Aquila, nonostante le ripetute richieste formali inoltrate in tal senso al Presidente del Comitato ristretto dei Sindaci, all’Assessora Regionale alla Salute ed al Direttore Generale della medesima ASL, la scrivente Organizzazione Sindacale, si è vista costretta ad inviare due distinte richieste di audizione in seno alla Commissione Vigilanza ed alla Commissione Salute del Consiglio Regionale d’Abruzzo e a sollecitare, nuovamente, il Presidente del Comitato ristretto dei Sindaci .Lo scrivono in una nota Francesco Marrelli e Antony Pasqualone della Cgil della Provincia dell’Aquila
“Come più volte evidenziato dalla CGIL, si legge in una nota. la necessità di un confronto urgente deriva dalle criticità già esistenti nella ASL che rischiano di essere ulteriormente accentuate dai tagli sul personale, sui beni e servizi e sulla spesa farmaceutica ed emoderivati, nonché sui presidi sanitari. Infatti a seguito delle richieste di incontro trasmesse in data 30 maggio e 17 giugno u.s., nessun riscontro è mai pervenuto impedendo, di fatto, il confronto sul delicato tema della salute di cittadine e cittadini, sulle condizioni di lavoro di tutto il personale e delle ricadute negative sui livelli occupazionali e salariali.
E’ inaccettabile, che sul diritto costituzionale alla Salute, si sfugga al confronto con le parti sociali e con tutti i portatori di interesse a differenza di quanto avvenuto nelle restanti Provincie della Regione Abruzzo, anche in considerazione del fatto che la ASL 1 ha il maggior disavanzo tra le 4 ASL regionali e gravi criticità sia sulla continuità assistenziale delle aree interne, sia sull’appropriatezza delle liste di attesa rispetto ai bisogni sanitari espressi dalla popolazione.
Un silenzio assordante su una materia di interesse generale che dimostra anche indifferenza verso il diritto di lavoratrici e lavoratori a poter erogare un servizio pubblico sanitario di qualità in maniera adeguata e nel rispetto delle vigenti norme. Il piano di Razionalizzazione, conclude la Cgil, altro non è, secondo quanto elaborato dall’attuale Direzione Strategica, che un taglio lineare all’occupazione, ai servizi sanitari, al diritto alla salute di cittadine e cittadini e ai diritti del personale.
Il territorio della Provincia dell’Aquila ha la necessità di investimenti condivisi, di una programmazione che parta dai bisogni sanitari insoddisfatti e che veda tornare ad essere punto di riferimento per la prevenzione e per la cura, il sistema sanitario pubblico, riconfermandone i principi di universalità, equità, gratuità e prossimità”.