Sulmona, 7 aprile– Contestualmente al termine dell’emergenza Covid-19, il 31 marzo è venuta meno anche l’agevolazione, consistente nell’esenzione dal versamento della tassa per l’occupazione di suolo pubblico (dehors, tavolini all’aperto ed altri elementi di arredo urbano) per gli esercizi commerciali di somministrazione di alimenti e bevande quali bar, ristoranti, pizzerie, tavole calde, pasticcerie, gelaterie, gastronomie, etc.., che nei mesi passati, con il perdurare della emergenza sanitaria e senza le restrizioni che hanno caratterizzato le prime fasi della pandemia, hanno dovuto subire un vero e proprio “lockdown di fatto” privo dei ristori necessari a sostenere la ripresa della loro attività.
A ciò si aggiunga l’aumento sopravvenuto delle utenze e l’incertezza sulla situazione politica internazionale che non consentono l’auspicato rilancio dei consumi e alimentano la grave situazione di crisi che le aziende di pubblico esercizio stanno attraversando ormai da troppo tempo.
Per tali motivi il Presidente Provinciale Fipe-Confcommercio Daniele Stratta e la Referente Territoriale di Confcommercio per il Comprensorio Peligno Rita Perrotta, chiedono, con apposita nota trasmessa in data odierna all’Amministrazione Comunale Sulmonese, compatibilmente con le esigenze finanziarie e di bilancio della Municipalità, la proroga della esenzione dal versamento della Tosap per i pubblici esercizi cittadini, almeno fino al termine della stagione estiva, che potrebbe essere determinante per la ripresa di queste attività.
Gran parte delle amministrazioni comunali del nostro Paese, d’altra parte, stanno provvedendo alla proroga di tale misura agevolativa, con percentuali di esonero che si aggirano in media intorno al 40% e che variano dal 20 al 100% della riduzione, come nel caso del Comune dell’Aquila che ha già predisposto l’esenzione totale fino alla fine dell’anno corrente.
Stratta e Perrotta chiedono, inoltre, al Comune di Sulmona una significativa riduzione della Tassa sui Rifiuti a carico delle aziende di pubblico esercizio locali, per salvaguardare, anche ai fini occupazionali, un settore produttivo di primaria importanza non solo per l’economia del Capoluogo Peligno, ma anche per la sua rilevanza in termini di vitalità e presidio del territorio.