Sulmona, 25 agosto– “La progettazione del sistema irriguo del Fucino da opera strategica promossa con i fondi del Masterplan dalla Giunta regionale di centrosinistra guidata da D’Alfonso è diventata un grande bluff – anzi un danno irreparabile – per colpa del centrodestra di prima e di oggi. L’idea progettuale iniziale è stata da subito mal gestita in questi cinque anni dal centrodestra con sottovalutazioni, inerzie, ritardi e addirittura col definanziamento dei fondi da 50 a 43 milioni di euro. Oggi i costi dell’opera, per ragioni tecniche e naturali, sono aumentati in maniera esorbitante fino all’astronomica cifra di circa 250 milioni: e naturalmente le risorse necessarie non ci sono. Gli unici fondi potenzialmente accessibili fanno riferimento al FSC – Fondo di Sviluppo e Coesione, ma solo per 90 milioni, senza tuttavia che si possa definire il punto di partenza delle opere. Chi sarà il fortunato a iniziare prima? Lo stesso assessore Imprudente parla di uno strumento di fatto inutilizzabile per la difficoltà finanziaria di impiego e si pensa di indebitare ancora il Consorzio di Bonifica già gravemente deficitario. Col rischio, come sempre accade in questi casi, che il Consorzio scarichi i costi delle opere sui consorziati, cioè imprese e agricoltori che sono le prime vittime di questo malgoverno. Un bluff in piena regola, anzi una vera offesa per il sistema economico del Fucino: dopo aver buttato nell’acqua (che non c’è) circa 7 milioni di euro per studi e progettazioni, ora dobbiamo prendere atto che il progetto Fucino è totalmente inabissato. Due giorni fa, presso il Comune di Avezzano, è andata in scena l’ennesima puntata di questa incredibile vicenda che si sta perpetrando ai danni dei contadini, dell’imprenditoria della più importante area produttiva dell’agricoltura d’Abruzzo. Praticamente l’altro ieri nel corso della riunione:
- si è ammesso che dal 2017 – quando si sarebbe valutata l’inadeguatezza del primo progetto preliminare presentato per l’irriguo del Fucino – fino ad oggi, sono serviti 7 anni (SETTE anni!) per rifare l’iniziale progettazione che arriverà al Comitato VIA della Regione il prossimo 3 dicembre;
- che solo dopo inizierà la progettazione definita (e Dio solo sa quando sarà completata);
- si è preso atto che in questi anni non è stata fatta nemmeno la pulizia di fossi e canali;
- si è denunciata la mancata manutenzione straordinaria dei 120 km. di reti;
- si è ammesso che non ci sono misuratori di consumo nei pozzi e nei canali.
Insomma si è tornati a chiedere interventi tampone del tutto provvisori e inadeguati, in attesa di un’opera che nessuno sa prevedere quando potrà entrare in funzione. Di fronte alla gravissima siccità che c’è oggi in Abruzzo – e che i mutamenti climatici fanno temere essere una tendenza drammatica per il futuro – tutto ciò attesta che abbiamo dei responsabili ben definiti della grave situazione che si è venuta a generare in quella zona della Marsica”. Così in una nota il consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci e il senatore Michele Fina