L’Aquila, 28 agosto- “La seduta del Consiglio regionale di ieri ha messo in luce un grave problema nella gestione dei fondi pubblici da parte dell’Arap, che solleva interrogativi sulla priorità delle risorse assegnate e sull’efficienza dell’ente” E’ quanto rileva oggi, tra l’altro, il Consigliere regionale Vincenzo Menna.
“Durante l’assestamento di bilancio-spiega Menna– sono stati destinati 50.000 euro all’Arap per l’organizzazione di un “Festival della Birra Artigianale”. Sebbene l’evento possa avere una sua rilevanza, è doveroso chiedersi se queste siano davvero le priorità in un momento in cui la nostra regione affronta sfide ben più urgenti. L’Arap, ente che dovrebbe occuparsi della manutenzione e dello sviluppo delle infrastrutture nelle aree industriali, sembra aver smarrito il proprio obiettivo principale.
Un chiaro esempio di questa deriva è la decisione, presa il 9 maggio scorso, di destinare 15.000 euro a un’associazione di Celano per la realizzazione di 200 vestiti d’epoca. Decisioni come queste evidenziano una preoccupante distorsione delle funzioni dell’Arap, che appare sempre più concentrata su iniziative secondarie anziché su quelle strategiche. Le inefficienze dell’Arap non sono un problema astratto, ma hanno ricadute concrete e devastanti sui territori.
In Valdisangro, la più grande zona industriale del Mezzogiorno, queste carenze sono sotto gli occhi di tutti. La crisi di Stellantis, che sta colpendo duramente la regione, è anche il risultato della totale mancanza di servizi e infrastrutture che l’Arap avrebbe dovuto realizzare e mantenere. Le strade, l’illuminazione e i servizi essenziali in queste aree sono in uno stato di degrado tale da minare gravemente la competitività e la sostenibilità delle imprese che vi operano. Sottolineare questa situazione non è più sufficiente: è necessario agire con urgenza.
Oltre a queste preoccupazioni, emerge un’altra questione di grande rilevanza: l’Arap sembra essere diventato un vero e proprio “assumificio” per i trombati della politica. Sotto la gestione di Giampiero Savini, il numero di dipendenti dell’ente è salito da poco più di 70 a oltre 140, con la maggior parte delle nuove assunzioni destinate a posizioni amministrative, mentre la carenza di manodopera operativa resta un problema serio e irrisolto. Questa situazione è inaccettabile e rappresenta un grave tradimento delle aspettative dei cittadini e delle imprese abruzzesi. L’Arap, conclude Menna, deve ritornare alla sua missione originaria: garantire lo sviluppo delle infrastrutture e dei servizi nelle aree industriali per sostenere la crescita economica della regione. È imperativo che le risorse pubbliche vengano utilizzate in modo efficiente e trasparente per affrontare le vere emergenze del nostro territorio”.