Sulmona, 11 settembre– “L’entità aliena Snam si appresta a rovesciare sul nostro territorio tonnellate di cemento, esclusivamente per i propri interessi, e la politica si gira dall’altra parte”.Lo scrive oggi Mario Pizzola che da anni si batte con altri ambientalisti contro un prpgetto che cercatmente sarà poco utile per il nostro territorio.Anzi.
“Le enormi ruspe dell’entità aliena sono entrate in funzione- prosegue la nota- ma il loro rumore è soffocato dall’inquietante silenzio della politica.Il dito indica la luna ma la politica ignora sia la luna che il dito.L’orso non troverà più il suo habitat naturale ma la politica è impegnata ad organizzare sagre.
Mettono sotto i nostri piedi una bomba ad orologeria ma nei palazzi del potere si ode solo un indistinto chiacchiericcio.L’entità aliena sta per cancellare una parte importante della nostra storia ma maggioranza e opposizione sono occupate in una cena strategica per programmare il nulla.
L’aria che respireremo in Valle Peligna- aggiunge Pizzola- si riempirà di sostanze tossiche ma chi sta in alto ci rassicura: è solo un fenomeno naturale destinato a scomparire.Il cambiamento climatico sta cambiando la nostra vita e quella del pianeta Terra ma il governo ci dice che non è colpa dei combustibili fossili: il clima ha sempre subito delle oscillazioni e presto tornerà alla normalità.Tra venti anni, quando Sulmona sarà diventato un anonimo paesone semi spopolato e i suoi figli migliori saranno andati tutti via, qualcuno tra i polverosi scaffali della biblioteca comunale troverà questa poesia del pastore Martin Niemoller:
“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare”.Chi trovò quella poesia provò a leggerla ad alta voce ma non c’era nessuno ad ascoltare.