Sulmona, 30 settembre- “Tutti invocano l’unità, ma si costruisce con lealtà e metodo politico”. Lo dice, intervistato da Repubblica, Riccardo Magi, segretario di +Europa. “Quando ho partecipato alla festa nazionale di Avs con gli altri leader, oltre a porre la questione ucraina e del referendum di cittadinanza, ho proposto un tavolo permanente, un luogo nel quale non si nascondano le differenze ma si affrontino politicamente, per capire fino a che punto si possano colmare le distanze – prosegue – . Ma se ogni differenza è un veto, un vessillo identitario, allora si è votati alla sconfitta.
La primavera referendaria che ci aspetta ci obbligherà, fortunatamente, a prendere posizioni chiare e nette su questioni fondamentali. Partiamo da qui, da un campo referendario”.
Ma per lei Renzi è affidabile? “Tendo a non personalizzare mai e lo dico senza risparmiare le critiche ad alcuno – risponde – Nel 2018 e nel 2022 siamo stati alleati del Pd per una lettura strategica del contesto politico, se altri non avessero scelto di rompere l’accordo col Pd all’ultimo momento per inseguire la chimera del terzo polo il governo Meloni forse non sarebbe mai nato”