Pescara, 02 ottobre – Il comparto dell’edilizia pubblica manifesta importanti risultati positivi, ricollegabili sia all’azione di Governo sia al lavoro che la Regione porta avanti, soprattutto nell’ambito della ricostruzione post sisma. Il panorama del settore costruzioni presenta numeri che danno ragione all’Abruzzo, con risultati che addirittura sono sopra la media nazionale. Per gli appalti pubblici si è creato un quadro di certezze che permette investimenti e programmazione.In Abruzzo nel 2023 crescono del 5,2% gli investimenti nelle costruzioni. Dati positivi anche per il primo semestre 2024: in aumento lavoratori, imprese e massa salari con risultati decisamente al di sopra della media nazionale.
I dati sono stati presentati al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio dal presidente regionale dell’Ance, Enrico Ricci. I dati del primo semestre 2024, per l’Abruzzo, mostrano una crescita esponenziale: gli indicatori economici, censiti dalle casse edili abruzzesi, risultano positivi, rispetto al 2023, per ore lavorate, numero di lavoratori e di imprese e massa salari. In particolare le ore lavorate sono aumentate passando da 13.913.727 del 2023 ai 15.212.527 del primo semestre di quest’anno; i lavoratori, nello stesso periodo, sono passati da 20.453 a 22.669; le imprese da 3.733 a 3.790 con una crescita che supera le 50 unità, e la massa salari è passata da 149.203.084 a 166.624.794
La crescita percentuale, nei primi sei mesi dell’anno, è stata maggiore, per l’Abruzzo, rispetto alla media italiana come si evince dalla tabella allegata. La tendenza positiva investe anche il settore delle opere pubbliche con un aumento del 20,5 % della spesa in conto capitale per i comuni e un aumento quasi del 50% dei valori dei bandi di gara per lavori pubblici.Alla riunione con i vertici Ance, oltre al presidente Marco Marsilio, era presente anche l’assessore ai Lavori pubblici, Umberto D’Annuntiis, che ha dichiarato: “Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti nel comparto delle costruzioni in Abruzzo, una crescita per molti inaspettata, che ha comportato anche l’aumento dei posti di lavoro. Abbiamo ancora nelle orecchie il presagio delle sciagure di chi accusava il centrodestra di distruggere il settore, anche per colpa delle scelte del Governo legate al superbonus. I numeri dimostrano il contrario, i costruttori hanno fatto sinergia con il Governo nazionale, compresa quella di delimitare nel tempo e nello spazio l’utilizzo del superbonus per la ricostruzione sismica.