Presentato esposto in Procura da parte degli ambientalisti –
Sulmona,8 Ottobre- Il coordinamento cittadino Per il clima Fuori dal fossile ha deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Sulmona per la chiusura della strada Via Vecchia di Cansano che dura ormai da diversi giorni, precludendo sia il passaggio veicolare che pedonale.
L’esposto è stato comunicato anche al Comando della Polizia Municipale della città e alla Soprintendenza Archeologica dell’Aquila. Lungo la strada comunale sono in corso degli scavi che, a detta di alcuni residenti del luogo, servirebbero a portare la condotta dell’acqua potabile dal punto dell’ex caseificio Reginella d’Abruzzo fino a Case Pente, dove la Snam ha allestito il suo cantiere di servizio per la costruzione della centrale di compressione.
Il condizionale è d’obbligo, si legge in una nota, perché manca il cartello di cantiere dove devono essere riportati gli estremi degli atti autorizzativi, l’oggetto dei lavori, la ditta che esegue i lavori, il committente, l’importo dei lavori, la data d’inizio e fine degli stessi, oltre ad altre importanti notizie.
Il cartello, peraltro, deve essere affisso in posizione ben visibile, solitamente all’ingresso del cantiere. L’esposizione del cartello di cantiere è obbligatoria per legge; la sua mancata affissone comporta una ammenda del valore di oltre 10 mila euro e l’arresto fino a due anni, sempre che il fatto non costituisca un reato più grave.
La Soprintendenza Archeologica è stata interessata al problema perché i lavori vengono effettuati lungo la strada che costeggia l’area dove dovrebbe essere realizzata la centrale Snam, e dove da un anno e mezzo sono in corso gli scavi di archeologia preventiva. Non è perciò da escludere che gli scavi lungo la strada potrebbero interferire con possibili beni archeologici ancora sepolti. Ciò in considerazione del fatto che l’intera area di Case Pente è ritenuta di interesse archeologico.
Nell’esposto si chiede di accertare: a) se, per i lavori lungo la strada, da parte del Comune di Sulmona sia stata rilasciata la necessaria autorizzazione edilizia; b) se sia stata emessa dal Comune ordinanza di chiusura della strada;c)-se da parte della Soprintendenza Archeologica sia stata rilasciata specifica autorizzazione o nulla osta; d) se, qualora dovesse risultare confermata la motivazione dei lavori come sopra riferito, sia stata rilasciata dalla SACA l’autorizzazione per il prelievo dell’acqua potabile.
Alla Procura della Repubblica, spiegano gli ambientalisti cittadini, si chiede di verificare se la ditta che sta eseguendo i lavori è in possesso di tutte le autorizzazioni previse dalla legge e se il cantiere è stato aperto rispettando tutti gli adempimenti imposti dalla vigente normativa edilizia e urbanistica.
Qualora ciò non fosse si chiede di adottare tutti i provvedimenti che in questo caso la legge prevede, compreso il sequestro del cantiere. Si chiede un intervento urgente delle autorità preposte per evitare che le illegalità eventualmente riscontrate possano essere portate ad ulteriore compimento.