Home Prima Pagina Cari amici, ma cosa sta succedendo al Cogesa ?

Cari amici, ma cosa sta succedendo al Cogesa ?

Scritto da redazione

Originale e di grande interesse  l’iniziativa di Franco Iezzi, ex amministratore Comunale, Direttore del Consorzio Industriale,ex Presidente del Parco Majella e protagonista della vita politica locale e regionale da sempre. Con  una lettera inviata alle tre consigliere regionali  espressioni del nostro territorio, Antonietta La Porta, Maria Assunta Rossi e Marianna Scoccia e a tutti i sindaci dei Comuni soci del Cogesa( una sessantina)  apre una riflessione utile sul ruolo di questa azienda e sulle prospettive future. L’iniziativa di indubbio interesse arriva in una fase delicata della vita politica   cittadina  caratterizzata da  incapacità e incertezze; dove la politica Regionale appare sempre piu’ lontana e assente dai  bisogni reali di questo territorio e perfino la politica nazionale e del Governo è ( o finge di essere) troppo distratta. E allora che fare ?

Franco Iezzi

Sulmona, 11 ottobre-  Ai Signori Sindaci soci del COGESA

Sento il dovere di esporvi il mio punto di vista in merito alle vicende che ,negli ultimi tempi, stanno interessando il Cogesa. Lo faccio nella mia veste di cittadino ma stimolato anche dal fatto che questo impianto è stato da me ideato e realizzato.

A tutti voi é noto quanto siano stati nocivi gli scontri politici ( sic!) le continue schermaglie e le guerriglie che hanno minato alla base la gestione dell’ente  incrinandone  seriamente la struttura complessiva tanto da portarla al bordo del precipizio.

In una benefica fase di resipiscenza il Cda, mesi fa, corse  ai ripari e affidò a un gruppo di professionisti esperti il compito di redigere un piano di risanamento  che consentisse di utilizzare  un procedimento di legge finalizzato a  rilanciare la società.

Il piano ottenne l’approvazione del Tribunale, superando anche un discutibilissimo ricorso teso a bloccare l’approvazione dell’atto stesso, promosso, guarda caso,  dal socio che ha un debito milionario con il Cogesa( questa iniziativa un significato molto più preoccupante).Conseguentemente l’assemblea dei soci ha proceduto a nominare  un amministratore unico che ha, tra l’altro, il compito di attuare il piano.

La nomina é avvenuta con l’assenso totale dei soci, ai quali è stata proposto un nome maturato nel corso di liturgiche camarille svolte nelle segrete sagrestie di destra, sinistra e civiche ( anche questo andrà approfondito con il senno di poi). La scelta è caduta sul dottor Nicola Sposetti.

Ho avuto modo di leggere il suo cv che, non nascondo, mi ha lasciato molto perplesso perché risulta chiaramente che egli, nello svolgimento della sua attività professionale, ha svolto in modo pressoché totale il compito di Sindaco Revisore dei Conti sopratutto in Enti Pubblici.

Nella mia vita ho svolto  questa funzione molte volte ( ora pentito) e quindi ne conosco a fondo tutti gli aspetti sopratutto quelli pratici ,usuali e inusuali.

Ma la mia attenzione si è focalizzata sul fatto che il dott. Sposetti non ha mai svolto in vita sua il compito di gestore di una qualsiasi azienda seppur piccola.Poi però ho riflettuto sul fatto, che era stato nominato all’unanimità, che i soci avevano letto il suo curriculum e che probabilmente egli possedeva conoscenze che non risultavano dal suo trascorso professionale , che i media, anche quelli  “indipendenti”, avevano taciuto e mi sono convinto di emettere un giudizio solo dopo la prova dei fatti.

Da allora sono trascorsi alcuni mesi e quindi si possono fare alcune fondate considerazioni:

  • ho ragione di ritenere che sindaci hanno votato a favore perché si sono fidati degli accordi raggiunti;
  • l’amministratore unico ha dedicato mediamente un giorno alla settimana per assolvere al suo compito presso il Cogesa;
  • ha creato un muro con l’ing. Margani mortificandone la funzione di “coordinatore” e la dignità professionale e personale;
  • non ha svolto nessuna azione efficace per aggredire i debitori, sopratutto i maggiori;
  • ha determinato l’abbandono dell’ing. Margani che é stato subito accolto dall’azienda TSA umbra il cui presidente Cristian Betti ha dichiarato alla stampa: “Siamo molto soddisfatti per la figura di alto profilo che è stato possibile individuare. L’ingegner Margani è una professionalità di assoluta eccellenza con la quale la nostra azienda potrà proseguire nel raggiungimento degli obiettivi che ci siamo prefissati” .
  • ha screditato pubblicamente il piano redatto dai professionisti incaricati e approvato dal Tribunale probabilmente per minarne  la gestione.

Quanto sopra mi ha allarmato e non può non allarmare i destinatari di questa nota i quali dovranno chiedersi come potrà essere gestita un’azienda complessa come il Cogesa,senza la testa esecutiva e organizzativa, con un amministratore che della stessa azienda si occupa saltuariamente, tra l’altro senza alcuna esperienza in materia.

C’è un’altra stranezza: il totale silenzio del collegio sindacale e sopratutto della KPMG, prestigiosa società alla quale spetta la delicata funzione di revisione, e l’assenza dei sindacati.

Aggiungo una considerazione molto personale ed una domanda scaramantica che tutti devono porsi: tutto questo è solo il frutto di una maledizione che da anni si è accanita sul Cogesa, di un destino cinico e baro, o é un preciso progetto teso a mettere in ginocchio l’azienda per altri obiettivi ?

Resta il fatto che la nostra comunità, i lavoratori e l’azienda non possono permettersi di aspettare che si consumino ulteriori giochini sulla loro testa.

La situazione è chiara, il Cogesa oggi è priva della “testa “: 

-manca di un “coordinatore” che si occupi quotidianamente della gestione operativa;

-il concorso di direttore generale é bloccato;

l’amministratore con le sue presenze saltuarie e con la mancanza di esperienza non è in grado di portare avanti l’azienda;

-i contrasti tra il personale stanno aumentando;

-il rapporto  tra i professionisti e l’amministratore é diventato aspro ( é un eufemismo);

Urge quindi una soluzione immediata che va ricercata con tatto e maturità tra quelle praticabili: una uscita soft dell’ amministratore ( magari offrendogli la Presidenza del Collegio Sindacale dove lui potrà esprimere il meglio della sua esperienza) o in alternativa il suo l’affiancamento con un capace ed esperto professionista di gestioni aziendali che ne curi quotidianamente gli interessi.

ATTENZIONE di tempo ne rimane veramente poco! Con molta cordialità 

Franco Iezzi

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