Sulmona, 13 gennaio- La vicenda della presentazione delle liste per il rinnovo del Consiglio regionale avvenuta ieri ed il “caso Udc” in Abruzzo che vede protagonisti l’ex Consigliere regionale Andrea Gerosolimo e sua moglie Marianna Scoccia, sindaco di Prezza, ha già fatto rumore sui media nazionali ma anche danni (alla politica, a molti candidati, alla coalizione di riferimento e alla Regione stessa).
Non ci pare di ricordare nessun precedente analogo di questi episodi e di quanti fanno il gioco delle tre carte. A noi non interessano le ragioni che hanno spinto i protagonisti ad assumere questa decisione. Interessa ben altro.
Certo è che non avevamo mai visto una coalizione intera che pone veti su alcuni nomi di candidati fin dal primo momento e se gli esclusi non ne hanno percepito da subito la gravità di una linea rigorosa imposta a tutti gli alleati allora qualcosa non funziona. E la reazione veemente del candidato Presidente, dei partiti e dei singoli leader lo stanno a dimostrare.
La politica è altra cosa. Non è costruita solo sui voti. E’ fatta di valori, etica, regole, di rispetto degli altri e soprattutto di risultati prodotti per la propria comunità Probabilmente chi in questi anni si è alimentato di civismo che non ha regole non riesce a capire o a adeguarsi, allora significa che c’è da interrogarsi seriamente.
Già perché questa brutta storia dell’Udc sarà dannosa anche per la nostra città e per il nostro territorio. Perchè ora votare gli uomini e le donne di questo partito che la colazione di appartenza non riconoscono e gli avversari combatteranno per il Centro Abruzzo significa sciupare un’occasione di riportare Sulmona, con uomini e donne adeguate, al centro della politica regionale visto che in questi ultimi anni ha subito troppe mortificazioni senza nessuna forma di tutela da parte di chi era stato scelto per assolvere a questo ruolo e non lo ha onorato.
Evidentemente la lezione e l’attualità del messaggio di Giuseppe Bolino di cui è stato ricordato in queste settimane a L’Aquila il suo impegno generoso e silenzioso in Consiglio regionale per la nostra città non è stato capito dai mestieranti della politica dei nostri tempi.
Domani ricorre il centenario della nascita di Giulio Andreotti uno dei politici più colti e simpatici per la sua straordinaria ironia. In uno dei comizi tenuti a Piazza XX settembre proprio a Sulmona sottolineava che spesso in politica si muovono molti asini o capre e la gente non se ne accorge. Però alla gente se uno racconta sempre storie di patate, l’anno dopo patate e dopo ancora patate non può pensare di costruire per tutta la vita la sua politica raccontando storie di patate perché la gente “prima o poi apre gli occhi e ti fa una pernacchia rumorosa”. La folla capì, sorrise e applaudì a lungo il Divo Giulio e nell’urna poche settimane dopo tirò un calcio nel sedere ad una lista civica sbiadita che a Palazzo San Francesco aveva bloccato la crescita di Sulmona e riportò al governo della città la Democrazia Cristiana e alcuni partiti dell’area di centro sinistra.
Spesso, dicono, che la storia si ripete. Chissà se anche in questa città e se i sulmonesi ora avranno imparato la lezione. Ne riparleremo presto. Buona domenica a tutti.
Asterix