Home Prima Pagina L’Abruzzo nuovo nel rapporto Svimez nel 2023 e la crescita del Pil dell’1,2%, ma la nostra economia mostra piu’ ombre che luci

L’Abruzzo nuovo nel rapporto Svimez nel 2023 e la crescita del Pil dell’1,2%, ma la nostra economia mostra piu’ ombre che luci

Scritto da redazione

Il dato relativamente a quel periodo è di grande interesse( terzo miglior risultato a livello nazionale. Ma è tutto oro quello che luccica? Non sembra e il  sulmonese Aldo Ronci spegne un po’ tanti entusiasmi . Ecco perchè

Sulmona,1 dicembre– Il 27 novembre 2024 la SVIMEZ ha presentato il suo “Rapporto 2024 sull’Economia e la Società del Mezzogiorno”. Tra le righe del rapporto il dato più eclatante è la crescita del PIL in Abruzzo nel 2023 dell’1,2% che è il terzo miglior risultato a livello nazionale

Alla luce di questo imprevisto e sorprendente dato si è ritenuto opportuno procedere ad un’analisi delle grandezze socio economiche del 2023 che compongono l’economia abruzzese per verificarne lo stato dell’arte.  Lo rileva l’economista sulmonese Aldo Ronci a proposito  dell’ultimo rapporto Svimez  che   ha evidenziato una crescita del Pil dell’1,2% ( terzo miglior risultato a livello nazionale). Eppure nonostante questo apprezzabile  segnale “ l’economia abruzzese,nel suo complesso- ha spiegato Ronci- mostra piu’ ombre che luci”. Perché?

Le prime grandezze prese in considerazione sono state:   La dinamica delle imprese;   La dinamica delle imprese artigiane;  Le variazione del credito (impieghi vivi);  Le variazioni dell’occupazione;  Le variazioni della popolazione;  Le variazioni dei consumi;  Le variazioni degli investimenti pubblici in costruzioni

Tutte e sette queste grandezze, spiega Ronci, hanno evidenziato che, in valori percentuali, i dati al 31.12.23 rispetto al 31.12.22 sono stati tutti peggiori di quelli nazionali e inoltre hanno posizionato l’Abruzzo tra il 12° posto e il 18° posto della graduatoria delle regioni italiane. Di seguito tabella riepilogativa. 

Discorso a parte meritano altre due grandezze:   Le variazioni dell’export;  Le variazioni del PIL.Queste due grandezze hanno realizzato tra il 31.12.22 e il 31.12.23, in valori percentuali, dati migliori di quelli nazionali e da un lato l’export ha posizionato l’Abruzzo al 4° posto della graduatoria delle regioni italiane e dall’altro il PIL ha fatto registrare all’Abruzzo il 3° miglior risultato italiano.

– l’export abruzzese, negli ultimi 5 anni (dal 31.12.18 al 31.12.23), cresce la metà (+14,9%) rispetto a quello nazionale (+34,6%) e si posiziona al terzultimo posto della graduatoria nazionale; uno dei due pilastri dell’export è l’automotive che è entrata in crisi e gia nel 2024 ha fatto retrocedere l’Abruzzo al 4° del I trimestre al 12°posto del I semestre. 

–  Il PIL dell’Abruzzo nel periodo 20192023 cresce di appena lo 0,2% contro il 3,5% dell’Italia dato che posiziona la regione al quartultimo posto della graduatoria nazionale. 

Aldo Ronci

Dalla sequenza dei dati su riportati, relativi alle sette grandezze da una parte e al Pil e l’Export dall’altra, si evidenzia un forte contrasto: mentre nelle grandezze significative l’Abruzzo si colloca dal 12° posto in giù nella graduatoria delle regioni per quanto riguarda il Pil e l’Export va decisamente meglio collocandosi rispettivamente al 4° e terzo posto della graduatoria. 

Ma se si leggono i dati relativi ad un arco temporale più lungo (201819/2023) si scopre che l’Abruzzo registra per l’export un incremento che è meno della metà di quello italiano e per il Pil un aumento pari un diciottesimo di quello italiano.

Tenendo a mente che uno dei pilastri dell’export abruzzese è rappresentato dall’ automotive e che il settore mostra segni di crisi,c’è da essere prudenti sull’andamento dell’economia abruzzese;quindi, più che stare alla finestra e aspettare ,occorre intervenire con politiche mirate e di sostegno sul sistema produttivo abruzzese in questa fase di grandi trasformazioni. 

Dopo questa analisi si conclude telegraficamente affermando che l’economia abruzzese si trova in uno stato si oggettiva difficoltà e che la priorità assoluta deve essere il miglioramento della competitività del sistema produttivo. 

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