Sulmona, 3 dicembre-“A rischio altri posti di lavoro, ci vuole l’impegno di tutti per una vertenza Valle Peligna”: Sinistra Italiana esprime forte preoccupazione per la precarietà che avvolge il futuro nello stabilimento della Magneti Marelli, a Sulmona. Ultima, ma abbiamo timore non ultima, spia di una crisi che toglie linfa al territorio.
“In un territorio in forte crisi come quello della Valle Peligna, per il quale abbiamo già affermato che dovrebbe esserci una vertenza Valle Peligna – intervengono Fabrizio Giustizieri, Sinistra Italiana L’Aquila e Daniele Licheri, Segretario Regionale Sinistra Italiana – desta notevole inquietudine quanto sta accadendo allo stabilimento della Magneti Marelli dove lavorano 460 persone, la stragrande maggioranza operai: la proroga di 12 mesi del contratto di solidarietà e gli esuberi, che da 85 del 2024 diventeranno 147 nel 2025, non lasciano sicuramente dormire sogni tranquilli”.
La politica e tutta la classe dirigente dovrebbero dare una risposta concreta alla crisi del settore automotive. “In Italia, preoccupa il taglio voluto dal Governo di 4,6 miliardi di euro che erano destinati all’adozione di misure a sostegno della riconversione della filiera – continuano – Preoccupa la mancanza di una visione comune convinta, l’assenza di una politica industriale che guardi sui tempi lunghi, la programmazione strategica: le ricadute di questa inerzia sono a danno dei lavoratori dell’automotive”.
Ci vuole un’assunzione di responsabilità. “Fa bene la consigliera Teresa Nannarone a chiamare in causa il Presidente Marsilio affinché eserciti le proprie prerogative presso il Ministero dello Sviluppo Economico e auspichiamo che la comunità politica e sociale della Valle Peligna si attivi con energia, ritrovandosi in un’unità di intenti nell’affrontare questa ennesima minaccia su un territorio già fortemente provato – dicono ancora Giustizieri e Licheri -: quello di cui non ha bisogno la Valle Peligna è il silenzio, l’accettazione di ciò che accade senza opporre resistenza”.