Sulmona,31 dicembre- L’epilogo dell’ Amministrazione comunale mostra in maniera inequivocabile quale sia la caratura di quanti hanno frequentato i banchi dell’opposizione e quale la considerazione che questi nutrono nei confronti dei destini della nostra città in una fase cruciale della sua millenaria vita civile. Lo scrive oggi in una nota SBIC ( Sulmona Bene in Comune) commentando che vicende politiche a Palazzo San Francesco che hanno spinto il sindaco Gianfranco Di Piero a presentare le dimissioni dall’incarico che apre, di fatto, una lunga campagna elettorale a Sulmona
“La crisi della principale struttura produttiva del nostro nucleo industriale- scrive ancora Sbic- la spoliazione dei servizi, ultima la stazione di Santa Rufina confezionata come un regalo, in realtà concreta riduzione dell’efficienza del sistema della mobilità pubblica oltre che colossale monumento allo sperpero di risorse, certificano l’inquietante momento di declino di questa parte dell’Abruzzo interno.
Ma la crisi amministrativa è tutta interna ai suoi promotori: persone incapaci di fornire un contributo allo sviluppo di questo territorio, in grado al contrario di garantire gli interessi di chi, nelle partecipate, ha costruito il controllo di un elettorato fragile, facile preda di politiche clientelari basate sulla distribuzione di posti di lavoro generati sul debito pubblico ed estranei a qualsiasi necessità.
Il COGESA è divenuto così il pozzo senza fondo generatore di deficit che ogni cittadino dovrà colmare con la propria TARI che, già elevata, diverrà insostenibile per molti nuclei familiari.Un costo distribuito sulle famiglie sulmonesi, sul quale è stata costruita la fortuna politica di un solo personaggio capace tuttavia di manovrare persone ubbidienti al proprio tornaconto.
Quello che è avvenuto ieri deve essere letto in questa chiave. L’Amministrazione Comunale di Sulmona ha solo sussurrato la necessità di ricorrere ad una gara per i servizi di raccolta dei rifiuti, necessità imposta peraltro dalla Legge ed in grado di alleggerire le tariffe, per provocare la reazione del grande manovratore e dei suoi referenti cui si sono uniti i transfughi festanti. Resteranno oggi purtroppo incerte molte questioni avviate: la nuova caserma dei Vigili del Fuoco, la perimetrazione per la formazione del nuovo Piano Urbano Comunale, l’adozione del Piano per il decoro urbano e la definizione dei limiti della Legge regionale 49, oltre ovviamente il controllo delle condizioni ambientali legate alla discarica, il contratto di fiume e tante altri temi sui quali l’Amministrazione aveva avviato le procedure per concrete misure.
Questioni capitali per la nostra città cui un commissario non potrà dare risposta e che per questo resteranno a lungo irrisolte.”