Home Politica ( il caso)-Una Befana senz’acqua e senza prospettive.

( il caso)-Una Befana senz’acqua e senza prospettive.

Scritto da redazione

 di Giulio Mastrogiuseppe *

Sulmona, 3 gennaio- Caro Direttore, ho letto ieri con viva preoccupazione, ma senza alcuna sorpresa, il comunicato stampa diffuso da SACA SpA riguardo la grave crisi idrica che si è abbattuta sul centro Abruzzo e sui comuni che appartengono all’ATO Valle Peligna-Alto Sangro.

Senza sorpresa perché avendo conosciuto in passato, da amministratore, le caratteristiche fisiche del nostro territorio e della rete idrica, alla luce dei repentini cambiamenti climatici non era difficile prefigurare cosa ci saremmo trovati ad affrontare, più prima che poi.

Con vivissima preoccupazione perché la crisi in atto va ad inserirsi in uno scenario già particolarmente complicato e ulteriormente aggravato dall’ennesimo scioglimento del consiglio comunale di Sulmona.

Il centro più popoloso, teoricamente capoluogo del comprensorio e, altrettanto teoricamente, capofila e quindi con ruolo di “playmaker” delle politiche inerenti il servizio più essenziale di tutti, più dei rifiuti, più della sanità, più dei trasporti, com’è il servizio idrico, avrebbe dovuto essere ed agire da interlocutore di riferimento, da stimolo per tentare di definire uno scenario e, quanto meno, abbozzare di concerto con la Regione delle linee guida in caso di una – più che prevedibile – crisi grave.

Nel corso degli ultimi anni, nessuna delle parti in competizione per conquistare la supremazia in città e nell’amministrazione comunale ha minimamente considerato l’enorme problema che si parava di fronte al futuro del comprensorio e che non ha riguardi per nessuno: centro, destra, sinistra, civici o quant’altro.

Costringendo, ad esempio, il gestore del servizio idrico integrato nel nostro – ma anche negli altri cinque ambiti abruzzesi – ad arrangiarsi, con l’ulteriore svantaggio di essere penalizzato dall’assenza oggettiva di una proposta, di una idea per il territorio, se non quella di sentir riproporre da vari attori politici regionali e nazionali ricette che non funzioneranno mai, se addirittura non finiranno di sfasciare il poco che è rimasto.

Ci troviamo, tutti, nel bel mezzo di una tempesta perfetta dove fattori concomitanti come mai prima nella storia recente di Sulmona possono davvero decretarne il “de profundis”.

Spopolamento e invecchiamento, de-industrializzazione, sanità e servizi primari a rischio, morìa di imprese confluiscono in uno scenario che appare privo di guida politica e di governance in una specie di negazione collettiva della realtà, appena mascherata dalle belle luminarie natalizie o dal flusso di turisti che ha scelto Sulmona come meta.

Voglio vedere come, ristoratori, bar, alberghi e B&B ospiti coi rubinetti a secco.

Il timore è che il peso oggettivamente enorme delle emergenze da affrontare sia minimizzato ed esorcizzato non parlandone e usando il classico trucco di armare le fazioni per risse tra odiatori che intendono la responsabilità civica, insita in una candidatura, nella maniera più sbagliata e lontana da quello che dovrebbe essere.

E, infatti, ha prodotto l’esito anche questo prefigurabile come la carenza d’acqua cui abbiamo assistito sempre più perplessi il 23 dicembre.

Uno scontro purtroppo sterile maturato in assenza di una “vision” che possa determinare anche minimamente delle scelte per il futuro che verrà.

Da presidente appena rieletto di una onorata associazione cittadina, sostenitrice di arcinote iniziative per promuovere e valorizzare il patrimonio unico rappresentato dal territorio, non nascondo la profonda preoccupazione che questo scenario desta.

Spero fortemente che una presa di coscienza della gravità del momento sia accompagnata da un atto di resipiscenza e di senso della comunità da parte chi vorrà assumersi l’onere di indicare una strada per la città e per il Centro Abruzzo.

La Befana è alle porte, tra un po’ le lucine si spengono e nelle tradizionali calze resterà il carbone fatto di problemi strutturali che non si risolveranno certamente con l’illusione dell’elezione di un nuovo sindaco e di un nuovo consiglio comunale, anzi.

  • Presidente Associasione Celestiniana di Sulmona

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