di Sergio Venditti *
SULMONA, 21 gennaio Lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale di Sulmona, non è segnale positivo, specie per tutte le fragili aree interne abruzzesi.
Infatti i nostri territori, più delle grandi aree costiere, non possono permettersi l’instabilità, che frena se non ferma, i progetti avviati o in itinere, al di la’ dei vari schieramenti politici. In verità questi sono diventati più cartelli elettorali,in tutte le competizioni, che poi talvolta non reggono nemmeno il tempo della legislatura,non sempre per il “fuoco nemico”.
La provocazione, ma poi non tanto,impone cosi’ di meglio riflettere sulle condizioni per voltare pagina e recuperare una centralità ed una guida, che pure la” Città di Ovidio”,ha avuto nel passato, anche recente. Tutto questo ora con la particolarità dei risultati dell’ultima elezione regionale, che ha visto un esito pressoché raro per la Valle Peligna, con la nomina di ben tre Consiglieri Regionali,di cui due in surroga, tutte donne.
Una prova di forza e di abbinamenti, in più partiti di governo,anche in raccordo con altri comprensori provinciali.
Per questo ora la riflessione utile in vista del rinnovo del governo locale, potrebbe essere di rafforzare questa particolarità’ territoriale, investendo ancor più sulla risorsa femminile.
Questa già vede guide autorevoli nelle sindache di Prezza M. Scoccia e di Pratola Peligna, A.Di Nino, che hanno mostrato di avere la forza e le alleanze per emergere e rappresentare al meglio la Valle Peligna, in Provincia e Regione.
In più le Consigliere Regionali elette, hanno dimostrato nei fatti di credere in una maggiore sinergia tra i suoi territori contigui, specie tra la Valle Peligna e la Conca del Fucino.
Infatti hanno già promosso la cultura ed i personaggi d’eccellenza, con i nuovi Premi Internazionali dedicati al Cardinale Giulio Raimondo Mazzarino, a Pescina, da parte della Dott.ssa Antonietta La Porta(FI) e di Sabina Santilli (Fondatrice della Lega del Filo d’Oro) a San Benedetto dei Marsi, dalla Dott.ssa Maria Assunta Rossi(FDI).
La storia gloriosa di Sulmona è immersa nella notte dei tempi, ma certamente più di altri territori va pagando i tanti fattori critici e ritardi, che si sono allineati e sommati negli ultimi decenni: dallo spopolamento all’emigrazione, determinati in gran parte dal declino socio-economico verticale dell’intero comprensorio (meno che nell’Alto Sangro), con una drammatica deindustrializzazione, che ha fatto arretrare tutti gli indici di sviluppo e di qualità della vita dei servizi resi ai suoi cittadini. In realtà’ la Valle Peligna è stata oggetto di diversi studi, ricerche e progetti(come quello recente del Prof.Aldo Ronci), che però spesso sono rimasti inattuati o incompiuti e in più’ scarsamente coordinati dalle diverse amministrazioni locali, che forse più di altre realtà peccano di eccessivo protagonismo individuale e di un campanilismo esasperato. In più, qui più che altrove, si è teorizzato e sperimentato il “civismo policentrico“,che pero’ è stato visto dai partiti, talvolta come alleato utile al momento, ma con il tempo un temibile concorrente, che più che aggiungere consenso lo sottraeva agli stessi,per questo alimentando nuove divisioni e fratture territoriali.
L’attuale sistema bipolare, pur se imperfetto, detta però le regole della governabilità alle coalizioni, a livello comunale ed ancor più a livello provinciale, regionale e nazionale. Oltre la stesse restano solo le minoranze, spesso afone, che spesso non riescono ad assicurare un’essenziale dialettica democratica, sfibrate dall’astenzionismo e dalla scarsa partecipazione della “società civile”, sempre più sfiduciata e delusa.
Allora “CHE FARE“,così avrebbe chiesto lo scrittore Ignazio Silone, per un esame di coscienza da parte dei soggetti pubblici,con un loro bagno di umiltà e di autocritica, ripartendo dal basso e attivando una seria campagna d’ascolto e di sensibilizzazione, per predisporre non solo programmi avanzati ed innovativi,ma ancor più partecipati, specie dai soggetti più fragili, come i giovani e le donne. E dalla combinazione virtuosa di queste componenti,con le migliori risorse associative e tecnico-professionali inespresse,di cui l’intera Valle Peligna è ricca, si potrà’ aprire una nuova stagione di rinascita e di maggiore stabilità, come valori essenziali per governare tempi così complessi ed instabili, a tutti i livelli.
Questi vanno affrontati con determinazione e coraggio, ma con chiare e coese strategie di azione, coordinate ai vari livelli, per conseguire il massimo degli obiettivi possibili. Tutto questo coniugando, con pragmatismo, le vocazioni storiche del territorio, abbinando la difesa del suo inestimabile patrimonio, ambientale, artigianale e industriale di valore, lungo l’asse strategico della cultura e del turismo ,declinandolo in tutti gli ambiti,con la massima innovazione e sostenibilità 4.0: Dai tesori artistici,religiosi,ma altresì’ formativi e sportivi, con la stessa rinomata enogastronomia ed il suo “Distretto del Confetto”, Un fiore all’occhiello della Città, Ambasciatore nel mondo della sua stessa storia.
Le occasioni sono già all’orizzonte,in vista delle vetrine che la Regione ha davanti, abbinando l’intero territorio peligno a Pescina: Capitale della Cultura d’Abruzzo 2025 ed a L’ Aquila: Capitale della Cultura Italiana 2026. Un orizzonte da proiettare a livello italiano e internazionale, attraverso la sua forte comunità d’origine, che ha eccellenti”Testimonial”, specie in America del Nord,da Filippo Frattaroli negli Usa a Maurizio Bevilacqua (già Ministro sindaco di Vaughan), in Canada’, guidati dall’iconica “Giostra Cavalleresca”, con il ruolo strategico della Fondazione Carispaq.
Un Dossier virtuoso, che va attivato su molti progetti, partendo dal ricco circuito degli“Eremi Celestiniani”, con la Perdonanza e lo stesso “Giubileo della Speranza”,aperto con “La Porta Santa”, da Papa Francesco in questo 2025.
In ultimo va richiamato il pensiero del grande poeta Publio Ovidio Nasone ,che non dimenticò mai la sua Patria (” ricchissima di gelide acque”), anche in esilio e che scrisse i suoi versi immortali, tanto appassionati e disincantati: “Sopporta e resisti, un giorno questo dolore ti sarà utile”.
*giornalista