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( primo piano)-Più Forte Del Buio-(Niente può fermare i sogni)

Scritto da redazione

(Niente può fermare i sogni)

 Sulmona,26 gennaio La paura teme il sorriso, perché può disarmarla, denudarla, mostrandone gli aspetti più subdoli. Non sempre si è in grado di metterla ad angolo ed in tempi brevi. Può capitare di doverla subire per periodi più o meno consistenti, l’importante è non cedere mai il fianco alla resa, arriverà il momento, arriverà il contesto giusto e ogni angoscia si scioglierà come neve al sole.

Più Forte Del Buio, non è una lettura per riempire un pomeriggio piovoso, è un percorso formativo ed esistenziale da intraprendere, con rispetto e in religioso silenzio. Ogni capoverso che si incontra è un inno alla vita stessa, un inchino reverenziale da destinare ad ella ad ogni alba e ad ogni tramonto, senza mai giudicarla o dileggiarla per i conti che può presentare e del buio a cui può condurre. 

Oney Tapia in Più Forte Del Buio, sembra smetta i panni, del tree climber, dello sportivo, del campione paralimpico e del ballerino e, pare vesta quelli dello scrittore puntuale, profondo e a tratti ironico. In verità da qualsiasi angolatura si osservi e si legga il suo libro, si evince sempre e solo, l’amore per la vita che è dono anche nelle congiunture più oscure…

…chi pensa che la sconfitta è un dono alzi la mano. Questa è una provocazione, lo so; nessuno direbbe che perdere è divertente…

Tra una provocazione e l’altra Oney Tapia tira la carretta, vive e insegna a vivere, dimostrando concretamente che perdere la vista, per un incidente, non significa non poter vedere più. Non si diviene incapaci, si acquisiscono specificità caratterizzanti e distintive, spesso accade che la voce dell’allenatore diventi una guida capace e completa, tanto da riuscire a fare il lavoro che, per prassi comoda e consolidata si pensa possano fare solo gli occhi.

Chi, come Oney non trova pace sin da dentro il ventre materno con difficoltà può calarsi in una vita anonima e semplice e, difficilmente può essere figlio di una donna non forte. Mamma Isabel si è sempre posta dinnanzi agli accadimenti della vita quasi a voler dire che non importa quanto possono essere improntati all’atroce, il segreto vive nella calma e nella convinzione che tutto troverà strada e soluzione. L’attaccamento e la devozione, insegna Oney Tapia, possono essere riservati anche ai luoghi della nascita, dell’appartenenza, nel suo caso stiamo parlando di una Paese, esattamente di Cuba. Vivere a Cuba significa crescere presto e senza troppe “cerimonie”, tutto ti passa vicino, spesso troppo vicino e ti travolge, ma questo non autorizza a rendere pan per focaccia. La vita in certi luoghi “mette musica” e lo fa a proprio piacimento è proprio in quei frangenti che si impara a ballare soli e a tenere il ritmo giusto, per non dire salvifico. Per meglio comprendere…

…a Cuba si dice che, se mangi o non ti vesti, e se ti vesti non mangi …

Il lavoro e la scuola, in queste realtà non sono sempre a portata di mano e comportano assenze da casa, amicizie nuove e avventurose iniziative, senza che le responsabilità per il detto o per il fatto abbiano mai a dileguarsi nell’anonimato, prima o poi si è chiamati a rispondere del proprio compiuto.

Il cuore di Cuba pulsa per il baseball e per lo sport in genere, la disciplina sportiva nella Costituzione cubana assurge a ruolo insigne e trova pronuncia nel dettame per cui tutti hanno diritto alla pratica dell’educazione fisica, allo sport e alle attività ricreative,  giusto figlio della sua terra Oney Tapia!

Più Forte Del Buio è un libro che fonda esistenza e svolgimento sull’utilità dei piccoli gesti, sono proprio questi che lavorano di smeriglio alla grandezza della vita, all’unicità della stessa e allo scopo “missionario” che ogni esistenza potrebbe e dovrebbe avere. I passaggi in cui Oney entra in contatto con giovani, non partono né da azioni eclatanti e né dalla forza, iniziano dalla comprensione, dall’ascolto, dalla flessibilità; quale strumento più dello sport può rivelarsi valido collaboratore in simili approcci?

Una delle protagoniste più sfacciate di questo libro è l’ironia, lei scorrazza per le pagine con disinvoltura e sicurezza, d’altronde ha imparato da Oney, lui di frequente affronta i momenti peggiori con gesti ed azioni che cavalcano l’ironia…

…cosa?! Dopo otto ore di intervento hai il coraggio di fumarti una sigaretta? Ma tu non sei normale. O forse sì…

Oney Tapia nei confronti del lettore usa cautela, se ne prende cura, persino nei passaggi in cui deve raccontare di quel buio sopraggiunto senza chiedere autorizzazione a nessuno, prevaricando sogni, lavoro e orizzonti e di quella morte paterna che è dolore nel dolore. Il tutto non può che genare intorpidimento, la notte e la non luce si sovrappongono e l’unica via d’uscita pare sia il dormire il più possibile. Il buio e la non luce scopriranno, in breve tempo, di non avere vita lunga, l’ascolto delle parole diverrà strumento e mezzo per la nuova esistenza. Sentire e vedere divengono sinonimi, gemelli monozigoti che si tengono per mano notte e giorno. Spiazza e incide Oney Tapia quando afferma che…

…ho scoperto che prima, quando vedevo, non vedevo proprio niente. E che adesso ad occhi chiusi, avevo la possibilità di vedere molto più avanti e molto più a fondo…

Avere a disposizione il mondo, poterlo vedere e toccare quando e come lo si vuole rende neghittosi ed ignavi, precludendo all’iniziativa, all’ingegno e alla ricerca profonda e faticosa. Oney spiega in più passaggi, come avere la vista porta a vedere le cose come si vuole che siano e non come esse sono realmente, la luce abbaglia la realtà alterandola. 

Ad avere bisogno di formazione sono i normodotati che, per meglio approcciare alla diversità e alla disabilità devono intraprendere percorsi primariamente di serenità, di totale apertura. 

Il tempo per ogni cosa arriva, sia per quelle meno pregiate che per quelle che segnano il passo nuovo e bello. Per Oney Tapia l’11 ottobre 2013 è la data di un nuovo inizio, un inizio bello, che non è privo di difficoltà, dove la presenza e l’aiuto di Guido si rivelano preziosi. La professionalità di questo preparatore, vista l’assenza di materiale sui lanci del disco per disabili in Italia, lo ha portato ad adattare i protocolli di allenamento dei normodotati a quelli di un non vedente. Legami! Questi sono legami indissolubili che vanno oltre ogni barriera umana. Come è legame indissolubile quello che Oney ha con il disco…

…prometto di non darti strattoni e di maneggiarti con cura e precisione, ma tu atterra più distante possibile, ok?…

La sconfitta, in Più Forte Del Buio, ha ruoli da prima donna, ed è proprio lei che apre alla ricerca del vero essere di Oneyed è proprio lei che aiuta a mirare alle medaglie. Prima si perde e poi si vince, dopo la sconfitta si può meglio ambire alla medaglia olimpica. 

I viaggi, gli allenamenti mai distolgono e mai allontano dalle origini, tornare a casa è sempre essenziale, lì vi è il cuore, Oney ha meritato di avere nel cuore più case, tra cui l’Italia. Oney ha meritato il ballo, anzi se ne compone il suo DNA, l’incontro con Veera Kinnumen sarà solo un modo per ricordarlo a lui e per farlo scoprire al pubblico di Ballando fra le Stelle. Ballare aiuta a rintracciare strade e sentieri che compongono il protagonista, ma che mai ha esplorato per bene, la vittoria di Oney a Ballando è stata una vittoria collettiva che ha messo nero su bianco una volta per tutte la verità per cui i limiti non possono fermare, basta accettare le sfide, sovvertendo l’ordinario e il prestabilito. Tutto si può fare basta volerlo! 

Oney Tapia in Più Forte Del Buio, non mette a nudo solo un uomo, bensì un atleta, un campione che davanti a nulla si ferma e si fa esempio e stimolo per tutto il mondo. Campioni lo si può essere in mille modi, Oney possiede tanti modi e forme per essere un Campione Paralimpico e lo ha dimostrato nelle Paraolimpiadi di Francia 2024 un Campione di vita vera e lo ha dimostrato da sempre.

Ogni vita dispone di un centro, viverla significa comprendere che ogni essere umano è il centro della propria vita, tutto va investito in quest’ottica.

Più Forte del Buio è l’onda forte che solca lo scoglio più ostinato, ne scalfisce sicurezze e presunzione, disperdendone nel mare i frammenti, mostrando a tutti che si ha bisogno dell’insieme, dell’accettazione che non si fa rassegnazione, ma linfa nuova. Ogni vita ha mille volti e mille sguardi, tutti preziosi e valevoli, ci si accompagni a loro come a una metà fedele e pronta a modificarsi e ad ingegnarsi davanti ai cambiamenti.

Cesira Donatelli

Più Forte Del Buio di Oney Tapia

Edito Harper Collins

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