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         La domenica del villaggio

Scritto da redazione

         Sulmona,16  febbraio– Sono passati cinquanta giorni dall’apertura della crisi a Palazzo San Francesco e  avviate le operazioni per il rinnovo dell’Assemblea Civica anche se per restituire alla città il diritto ad avvalersi di una Istituzione formalmente regolare,efficiente ed utile occorre aspettare forse altri mesi ancora.

 Di solito l’apertura di una crisi amministrativa in qualsiasi comune, piccolo o grande, è l’occasione per riflettere attettamente su cio’ che è avvenuto negli anni precedenti, sulle cose che non hanno funzionato, sulle cose che invece si intendono fare per il futuro e sopratutto riflettere anche sulle ragioni vere che hanno determinato lo scioglimento dell’Assemblea civica che i sulmonesiu hanno bollato come un capriccio dannoso

 Un copione normale che nel tempo si è sempre ripetuto piu’ o meno alla stessa maniera Quella delle elezioni, solitamente, è una festa diffusa fra chi  difende a denti stretti i risultati conseguiti e chi si entusiasma, a chiacchiere, attorno a qualche ipotetico sogno per  fare piu’ bella, piu’ accogliente, piu’ competitiva la città.

 Anche a Sulmona è successo quasi sempre in passato in questo modo. Questa volta invece no. Non c’è il clima giusto, i partiti   che in questi anni sono  stati completamente assenti e scarsamente utili alla città ed al territorio e oggi sono in ritardo per questo appuntamento non solo nella organizzazione generale ma anche nella individuazione di politiche e strategie necessarie  di cui  la città ha un gran  bisogno.

Non basta essere accettato di essere presente   in una qualsiasi lista per garantire qualche manciata di voti se poi  in troppi non conoscono le regole elementari sul funzionamento  della complessa macchina amministrativa di un grande comune  come il nostro che vanta una tradizione  prestigiosa. 

Ma non è tutto.Oggi la normativa regionale,nazionale e perfino europea richiede competenze adeguate. Invece spesso sulla scena della politica locale comapiono personaggi di basso profilo che probabilmente non possono guidare nemmeno un  villaggio.L’obiettivo in comune a tanti resta solo quello di ottenere un pizzico di visibilità sui media

Chi segue attentamente le alterne vicende che si accavallano nella nostra regione certamente avrà letto   quello che è successo nelle ultime ore ad Avezzano dove il sindaco Di Pangrazio ha annunciato  che la vicenda LFoundry torna a Roma, dove è già  in agenda un incontro tra Ministero e azienda. Sicuramente un bel risultato  che arriva  dopo giorni di scioperi e timori. Il primo cittadino , come capita nelle città normali, in prima linea per difendere gli interessi della propria città e dell’intero territorio marsicano  e’ bel segnale ma anche un primo vero risultato che solo con un sindaco nel pieno dei suoi poteri in prima linea si puo’ assicurare

A Sulmona di questi tempi  c’è una preoccupzione diffusa.Queste elezioni amministrative arrivano in una fase assai delicata  perché piu’ che uno scontro frontale fra le diverse formazioni si ha bisogno di una grande solidarietà per costruire insieme qualcosa di diverso investendo sulle migliori energie di cui dispone per aprire una fase nuova,diversa fortemente utile per Sulmona ed il territorio. 

Certo non è piaciuta nei giorni scorsi, a giudicare dai commenti dentro e fuori i partiti,  l’invasione di tanti personaggi della politica abruzzese, che in passato certamente non hanno brillato per aiutare Sulmona , in occasione della scelta del candidato sindaco del centrodestra, certamente professoinista serio ed apprezzato, ma che non ha saputo cogliere l’occasione giusta per lanciare un appello a tutte le altre forze politiche a lavorare per superare le divisioni ma soprattutto ad affermare il metodo diffuso della partecipazione unitaria alle grandi scelte della politica cittadina.

Intanto nella corsa  per la conquista di Palazzo San Francesco  tanti sognano di fare il sindaco di Sulmona ( nessuno vuole fare il consigliere?) ci hanno incuriosito due aseetti. In primo luogo bisogna tener presente che la città  ha una sua storia anche politica che ha prodotto grandi risultati. Sulmona  almeno negli ultimi quaranta  anni non è mai stati una città di destra o di sinistra.

 E’ stata soprattutto una città di centro ( con il ruolo dei cattolici democratici assai importante) e l’apporto utile  dell’area socialista ma anche di alcune formazioni laiche. Inoltre nelle ultime ore ha impressionato il lavoro  che si sta sviluppando  per la costruzione del cosidetto terzo polo mentre nella sera di venerdì sono tornati ad incontrarsi in un noto locale alla periferia della città i protagonisti  della formazione “ Patto per Sulmona” il Movimento di politica e cultura che anni addietro avevano vivacizzato con tante idee nuove il dibattito politico in città e nel territorio. 

All’incontro, ci hanno riferito, erano in tanti tra professionisti, giovani, donne e studenti universitari e diversi ex dc. Cosa significa questo incontro? Francamente non sappiamo ma di questi tempi è lecito pensare  che  forse si sta cercando di costruire qualcosa di nuovo. Sarà possibile? Se lo augurano un po’ tutti quei cittadini che vogliono bene a Sulmona. O.. no? Ne riparleremo presto. Buona domenica a tutti

Asterix

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