Sfogliando l’archivio storico del quotidiano ‘La Stampa’ di Torino abbiamo trovato una testimonianza molto cara ai sulmonesi ma anche a tutti gli abruzzesi. Un articolo preparato dall’inviato del giornale piemontese Arturo Barone il 14 febbraio 1971 ( 54 anni fa) che racconta la cerimonia svoltasi in Comune per l’accordo per l’arrivo della Fiat a Sulmona che ha rappresentato la piu’ grande rivoluzione per il tessuto economico della città e del territorio. Erano gli anni in cui al Comune, Regione e Governo governava la Democrazia Cristiana un partito che voleva bene alla nostra città. Ora invece ?
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Uno stabilimento Fiat a Sulmona Ieri la firma della convenzione
( dal nostro inviato speciale)
Sulmona, 14 febbraio 1971- Grande giornata per la Valle Peligna ed il suo capoluogo Sulmona, la patria del poeta Ovidio e di Celestino V.
Con una solenne cerimonia alla quale hanno partecipato le maggiori autorità della provincia dell’Aquila ed i sindaci degli altri capoluoghi abruzzesi è stata firmata questo pomeriggio la convenzione tra la Fiat ed il Consorzio per il Nucleo Industriale di Sulmona.
Il documento reca la firma di Umberto Agnelli Amministatore delegato della Casa Torinese, del sindaco della città e Presidente del Consorzio Industriale Paolo Di Bartolomeo, dei due testimoni il Ministro per l’Agricoltura Lorenzo Natali ed il parlamentare locale Natalino Di Giannantonio.
In un breve indirizzo di saluto lo stesso Di Bartolomeo ha sottolineato l’importanza del nuovo insediamento per la città e la zona circostante esso segna l’avvio dell’industrializzazione vera e propria, favorisce la vera occupazione e il sorgere di piccole aziende industriali e artigianali in un’area di notevole ampiezza che dovrebbe bloccare definitivamente la tendenza all’emigrazione.
Nella sua replica Umberto Agnelli ha ricordato che analoga cerimonia avvenuta a Vasto è poche settimane addietro per la costruzione di due stabilimenti della Magneti Marelli. Si rafforza in tale senso la presenza della Fiat in terra d’Abruzzo nel piu’ ampio contesto dei suoi programma d’investimento nel il Mezzogiorno
Lo stabilimento di Sulmona lavorerà e monterà gruppi meccanici ( scatole per lo sterzo eccetera) destinati a tutti i modelli di autovetture Fiat e Autobianchi. Come unico rifornitore lo stabilimento sulmonese avrà eccezionale importanza per la regolare attività dell’intero gruppo automobilistico.
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Esso si estenderà su una superficie di 200 mila metri quadri di cui 20 mila coperti L’investimento previsto inizialmente in 4,5 miliardi poi portato a 6 miliardi supererà alla fine i 12 miliardi. I lavori inizieranno subito mentre il reclutamento dei 1200 addetti è già iniziato
La mano d’opera sarà preparata professionalmente prima nei centri d’addestramento del sud e poi a Torino ( con soggiorni variabili minimo da un mese fino ad un massimo di sei). Lo stabilimento entrerà in funzione gradualmente tra poco piu’ di un anno
Dopo aver affermato che tanto quello di Vasto che quello di Sulmona sono stabilimenti tecnologicamente avanzati,Agenlli ha ribadito i criteri ispiratori degli investimenti Fiat nel Mezzogiorno: industrie efficienti sia nella impostazione tecnica sia nella produzione di mercato: industrie efficienti sia nella impostazione tecnica che nella produzione di mercato; industrie economicamente valide capaci di portare lavoro non solo direttamente ma anche attraverso iniziative complementari che susciteranno attorno a loro.
A questo punto Umberto Agnelli ha ricordato alle autorità competenti che- per il buon funzionamento dei futuri impianti- si dovranno realizzare “ le necessarie opere d’infrastruttura ed i servizi indispensabili” e tra questi ultimi “ un efficiente sistema di traspprto della maestranze dalle loro abitazioni ai popsti di lavoro.La mancanza o il ritardo delle agevolazioni possono impedire la sollecita e puntuale realizzazione dei nuovi insediamenti nel sud. Si tratta di sussidi necessari affinchè le zone prescelte assumano caratteristiche di nuclei di sviluppo industriale.
Agnelli ha concluso augurandosi che la nuova legge per la Cassa per il Mezzogiorno ( oppure la leggina-ponte che l’accompagna) consenta la ripresa dei finanziamenti con la dovuta rapidità. E ciò allo scopo di permettere agli operatori d’impostare e completare il loro programma d’investimenti superando le perplessità e quel certo senso di scoraggiamento suggeriti oggi da una situazione non particolarmente favorevole
Una nota ottimistica è stata fornita alla fine dal Ministro Natali. Egli ha fornito assicurazioni particolarmente precise circa il finanziamento di 15 miliardi da parte dell’ANAS per la costruzione del raccordo autostradale Avezzano-Sulmona.
Ha dichiarato che il Piano regionale prevederà per la Valle Peligna l’insediamento di industrie per la conservazione e trasformazione di prodotti agricoli.
Piu’ importante ancora- secondo Natali- l’Abruzzo non pagherà per questa industrializzazione “ prezzi intollerabili”, né il suo paesaggio, né le sue acque saranno rovinati dagli inquinamenti
Arturo Barone