Home Politica ( dibattito)-Anche la democrazia si misura ed è in ribasso. Democracy Index (The Economist). 

( dibattito)-Anche la democrazia si misura ed è in ribasso. Democracy Index (The Economist). 

Scritto da redazione

Sulmona, 3 marzo– Il settimanale del Regno Unito di attualità politico-economica globale The Economist con sede a Londra ma con uffici presenti in nord America, Europa, Asia e Medio Oriente, è titolare di una ricerca “Democracy Index, ovvero Indice di Democratizzazione” i cui risultati vengono pubblicati annualmente. E’ uno strumento per misurare lo stato della democrazia in 167 Paesi del mondo, i quali così vengono ad essere classificati in quattro categorie:

1)     democrazie perfette, 

2)     democrazie imperfette, 

3)     regimi ibridi

4)     regimi autoritari;

Tale classificazione è il risultato di una ricerca che utilizza metodi della sociologia e della statistica, arrivando a calcolare una media ponderata, basata sulle risposte a 60 domande, ognuna delle quali ha due o tre  risposte alternative. I parametri di riferimenti principali sono:

1.  Processo elettorale e pluralismo: valuta la trasparenza e la correttezza delle elezioni, la partecipazione politica e l’accesso ai partiti.

2.  Funzionamento del governo: misura l’efficacia delle istituzioni, la corruzione e la fiducia nei governi.

3.  Partecipazione politica: analizza la partecipazione dei cittadini al processo democratico, dalla partecipazione elettorale all’attivismo civile.

4.  Cultura politica democratica: considera il sostegno pubblico alla democrazia e la diffusione di valori democratici.

5.  Libertà civili: verifica il rispetto dei diritti individuali, come la libertà di stampa, di espressione e di associazione.

Bisogna precisare che alcune domande sono determinanti ai fini del punteggio per la classificazione, esse sono:

1.    “L’equità e la libertà delle elezioni”;

2.    “La sicurezza degli elettori”;

3.    “L’influenza di poteri o governi stranieri”;

4.    “La capacità dei funzionari di attuare modifiche”.

Per quanto riguarda il 2024, secondo l’ultima edizione dell’Economist Democracy Index, il tasso di democratizzazione nel globo terrestre continua a scendere, un trend ormai negativo negli ultimi anni. Al contrario crescono i Paesi catalogati come autoritari. L’Italia, già classificata come democrazia imperfetta in compagnia di Francia, India ed USA ed altri, segue tale trend. La Norvegia è al primo posto, quale esempio di democrazia perfetta.

Come si evince dal link: https://www.eiu.com/n/democracy-index-2024/ aggiornato al 27th Feb 2025, l’Italia non compare fra le prime dieci in classifica, poiché è collocata al trentaquattresimo posto sui 160 considerati.

 In questo quadro, il cittadino italiano deve tornare ad essere protagonista. Se si vuole il rafforzamento della democrazia in Italia così da farla inserire fra quelle con democrazia perfetta, c’è bisogno di crescita culturale, del coinvolgimento diretto delle persone nei processi decisionali: dall’accesso alle informazioni pubbliche alla creazione di spazi dove il confronto civico e politico possa diffondersi.

Sono le sfide alle quali il Paese è chiamato, sia con interventi legislativi quanto con un rinnovato impegno culturale da parte delle agenzie e degli attori operanti in campo politico, culturale e sociale, in tutti i settori vitali italiani e anche europei.

Giovanni Pizzocchia

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