Home Prima Pagina L’Abruzzo futuro e “ Le terre di mezzo” restano in declino,senza la forza dei giovani

L’Abruzzo futuro e “ Le terre di mezzo” restano in declino,senza la forza dei giovani

Scritto da redazione

L’esempio di Lucio Tirone, lo scienziato sulmonese in Australia.

di Sergio Venditti * 

Lucio Tirone ingegnere originario di Sulmona , che ha contribuito alla realizzazione del radio-telescopio più potente del mondo sottolineando che l’impianto in corso di realizzazione include 2 telescopi: Low e Ska, uno da installare nel nuovissimo continente e l’altro in Sud Africa. L’osservatorio radio astronomico sarà utile per capire ‘l’alba cosmica’ e gli infiniti mondi di cui l’uomo è un’infinitesima parte.

Sulmona,9 marzo- Gli ultimi dati statistici ed ancor più le stime future sono impietose in Abruzzo, con la perdita di oltre 40mila giovani registrata solo nel periodo 2014-2024. In particolare si è avuto un crollo delle nascite nella provincia aquilana(-12.252, pari al -18.2%),passando in 80 anni, dalle 7.368 alle 1.673 (Rapporto Cgia di Mestre).

 E non è più un semplice campanello d’allarme, ma un conclamato stato d’emergenza demografica e non solo, il cui riflesso è nel lento declino avuto dal nostro tessuto socio-economico, peraltro tipico di tutte le “Aree Interne”, in primis del Mezzogiorno.

Gli ultimi studi della Svimez lo confermano, mettendo il”focus”proprio sull’intere aree aquilane, che risultano da decenni le più colpite dal forte esodo dei giovani in cerca di futuro altrove, specie avendo conseguito diplomi tecnici, lauree e master di specializzazione. 

Dopo decenni in cui il Paese aveva attivato l'”ascensore sociale” tra i ceti popolari e quelli professionali, ora il mercato del lavoro risulta sempre più povero, schiacciando in basso il ceto medio e costringendo i giovani, specie altamente formati, ad espatriare. Non e’ più la vecchia emigrazione  di massa dei loro nonni, in tutti i continenti, per fuggire dalla miseria, ma sempre più individuale, professionale e plurilingue. In verità con i processi di globalizzazione in atto, questi fenomeni hanno una base fisiologica, che però in Abruzzo e Molise tendono a divenire patologici, se non a diventare irreversibili, privando i nostri territori di eccellenze in tanti campi del sapere ,del l’economia e dei servizi avanzati forniti in altri Paesi. 

Tanti profili di questi talenti sono stati già evidenziati, in ultimo quello dello scienziato Lucio Tirone, ingegnere sulmonese in Australia (con SKA-Low)e di questi comunque pochi sono messi nelle condizioni di tornare nei luoghi d’origine,se non in vacanza,a ritrovare le persone care. 

In questo dimostrando cosi’ tutta la retorica dei soli richiami astratti lanciati nell’Anno delle Radici, che aveva immaginato di invertire tali complesse tendenze più’ con i ritorni nostalgici o con misure ed incentivi fiscali troppo blandi e volatili. Tra quest’ultimi non è ancora operativo lo strumento del “Bonus Zes” per gli over 35enni nel Sud, dove ancora il “gap” è più’ elevato tra i “Sistemi Paese“: le differenze si allargano tra quelli in ascesa e gli altri in declino, aumentando le opportunità’ di lavoro solo per i primi e penalizzando i nostri territori, specie montani, che sono lontani dai mercati globali.

 Eppure, come ribadiscono molti esperti, ci sono misure compensative utili a ridurre tali distanze,come l’investimento sulle tecnologie ed i servizi più avanzati, connettendo in maniera più veloce e stabile anche mondi tanto lontani. 

Purtroppo questo procede in maniera troppo lenta e sporadica, specie nelle aree più svantaggiate dell’Appennino! Una risposta risiede nel crescente spopolamento  di tante valli e conche delle nostre regioni, che sottrae utenti potenziali, che giustificano il ritorno degli investimenti dei grandi gruppi privati.

 Ed allora almeno per l’avvio di questi processi virtuosi, che invertano tali tendenze negative, resta essenziale il ruolo pubblico,che integri i soli parametri economici con gli elementi della coesione culturale e sociale,presidiando tali aree in crisi.

E bisogna fare presto, per evitare che tanti borghi diventino “fantasma“,appena scompariranno i residenti anziani, che ancora ne custodiscono la loro memoria storica e familiare, spesso dispersa nel mondo: Quella di seconda e terza generazione tende ineluttabilmente ad allontanarsi dal ricordo delle proprie origini.

 Queste vanno coltivate, non solo tra le famiglie, ma altresì con legami culturali, formativi ed economici, tra Paesi di partenza e di accoglienza, in tutto il mondo, non solo come “turisti di passaggio”.

 Un racconto storico , ma anche attuale sui drammi delle “Mediae Terrae”, piegate dai sismi nell’Italia Centrale e ora raccontate nel libro del Sen.Guido Castelli, (Commissario Straordinario Sisma 2016), presentato nei giorni scorsi dalla Fondazione Magna Carta (presieduta dal Sen-Prof.Gaetano Quagliariello), nella prestigiosa sede della LUISS a Roma,con Francesco Giorgino (TG1), con esperti e prestigiosi ospiti come l’Ambasciatore d’Austria in Italia, con la discussione dei vari studi specialistici sui generali  processi di spopolamento e di denatalità delle “Aree Interne” del Paese. 

Queste attendono ancora misure strategiche, non solo una legislazione concertata, tra Stato, Regioni ed Enti Locali, che pure inizia a produrre risultati, con fondi adeguati (oltre 28 Mld di euro investiti), nel cratere e cantiere più grande d’Europa, esteso come l’Olanda per proiettarlo oltre l’emergenza, in 4 regioni. 

Infatti ora assistiamo anche a progetti pilota come “NextAppennino” ed altri, per una ricostruzione, “sacrosanta”, delle zone colpite dai vari sismi, con fondi “ad hoc”, che però andrebbero armonizzati anche con quelli ordinari e carenti delle zone limitrofe,specie per le generali politiche di sviluppo e di occupazione, per tutte le aree fragili

Altrimenti  si rischia di proiettare al futuro solo una parte di esse, lasciando nel declino irreversibile le altre, con lo stesso”vulnus” creatosi con la vecchia Cassa del Mezzogiorno, quando si costruivano altresì le “cattedrali nel deserto”, specie nei territori più rappresentati dalla politica.

 “Magna fuit quondam capitis reverentia cani.”

“Grande era un tempo la riverenza per una testa canuta.” (Ovidio)

*giornalista                                                                                                  

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