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( il caso)- Sulmona: verde pubblico,le motoseghe di nuovo in azione

Scritto da redazione

Sulmona, 10 marzo- A Sulmona c’è troppo verde pubblico? Parrebbe di sì, visto che sono tornate in azione le motoseghe. Ad essere abbattuti questa volta sono stati tre grandi pini, del diametro di oltre 50 centimetri, in piazza Venezuela, vicino le poste di via Cornacchiola.

Il motivo? Non è dato saperlo. Erano forse pericolosi per l’incolumità pubblica? Non sembrerebbe, visto l’ottimo stato vegetativo a giudicare dai tronchi. Le radici avevano forse sollevato i marciapiedi? Neanche questo è vero, dal momento che i marciapiedi prospicienti risultano integri. Allora perché sono stati tagliati? E’ augurabile che il chiarimento arrivi dal Comando della Polizia Municipale, al quale è stato affidato il verde pubblico della città. Ed è sperabile che, insieme alla spiegazione, venga prodotta anche la relazione di un tecnico qualificato che motivi la decisione di abbattere i tre alberi.Lo rileva in una nora Mario Pizzola (Comitato spontaneo per la tutela e la valorizzazione del verde urbano)

 “Diversamente, anche questo nuovo episodio andrebbe ad aggiungersi a quella che, per essere teneri, non può che essere qualificata come una gestione estemporanea del nostro patrimonio arboreo. L’auspicio è che la nuova amministrazione municipale non continui a navigare a  vista – spiega ancora Pizzola-ma sappia voltare pagina nella cura del verde urbano, risparmiandoci ciò che ha contraddistinto la giunta Di Piero. Vedi le orribili (e illegali) capitozzature nella villa comunale, che favoriscono l’attacco di agenti patogeni, fermate dall’intervento della Magistratura; o la decimazione “selvaggia” degli alberi di piazza Garibaldi, che lo stesso tecnico incaricato dal Comune aveva descritto “a rischio moderato”, stabilendo di conseguenza che essi andavano sottoposti ad un controllo visivo ogni due anni; oppure il programmato abbattimento – per fortuna finora non effettuato – di tutti i pini di viale Papa Giovanni XXIII per il rifacimento del manto stradale.

Certo, l’ex assessore all’ambiente Sergio Berardi la sparava grossa quando affermava che, entro la durata del suo mandato, gli sarebbe piaciuto piantare a Sulmona 20.000 nuovi alberi, uno per ogni abitante. Ci saremmo contentati di molto meno: che avesse ripiantumato, ad esempio in piazza Garibaldi, almeno gli alberi eliminati. Ma neppure questo è stato fatto. Del resto, perché tenere alta l’asticella dell’attesa quando gli ex inquilini di Palazzo San Francesco non si sono neppure accorti che la Snam, a Case Pente, ha ridotto in segatura ben 317 alberi di ulivo che invece, per legge, andavano espiantati e ricollocati? 

Sulmona non ha un censimento, neanche approssimativo, degli alberi esistenti nel territorio comunale; non ha né un piano né un regolamento del verde pubblico; e non ha neppure un ufficio che si occupi di questo problema, avendolo appaltato ai Vigili Urbani i quali hanno ben altri compiti istituzionali. Saprà la prossima amministrazione porre rimedio a queste vistose carenze, tanto più significative dal momento che Sulmona è il crocevia del sistema dei Parchi della Regione Abruzzo ed ospita la sede del Parco nazionale della Maiella?”

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