Tappa della via per l’Unità d’Italia. La sosta, con pernottamento del re, ebbe luogo presso la Villa di don Raffaele Orsini (oggi Villa Raffaele). Una scelta strategica
Sulmona,20 Ottobre- Marc Bloch, uno dei più grandi storici del secolo appena trascorso, non esita a definire la storia come “la più incerta delle discipline”, ma anche “vasta esperienza delle varietà umane, un lungo incontro tra gli uomini… un incontro fraterno”.
Ma, spesso, l’incontro fraterno si traduce in odio etnico, scontro di civiltà, guerra totale.
Se “la storia è l’uomo”, secondo lo slogan, coniato da Bloch, Febvre e Braudel, che ha caratterizzato la storiografia contemporanea, la storia assume pregi e difetti, speranze e delusioni, vittorie e sconfitte dell’uomo: è la sua biografia. Come individuo e come società, come città e come Stato.
E’ noto come l’Unità d’Italia sia stata realizzata con la partecipazione, attiva, del Piemonte e della casa Savoia. Nonché di Cavour, Garibaldi, Mazzini, ecc. Era un obiettivo, agognato da secoli. Basta ricordare Petrarca, Machiavelli e moltissimi intellettuali italiani. Fu un evento fondamentale nel progresso dell’Italia. Ma spesso le grandi conquiste che hanno segnato il progresso morale e civile dell’uomo sono il risultato di gesti e persone che hanno offerto il loro umile e indispensabile contributo per il raggiungimento dell’obiettivo finale.
Per il raggiungimento dell’Unità d’Italia, non è di poco rilievo il fatto che il re Vittorio Emanuele II, nel suo viaggio per incontrare Garibaldi, attraversando la Via degli Abruzzi, facesse tappa a Sulmona, che ne era un nodo principale.
La sosta, con pernottamento del re, ebbe luogo presso la Villa di don Raffaele Orsini (oggi Villa Raffaele), nella frazione di Badia di Sulmona, il 20 ottobre 1860. La scelta era evidentemente strategica, dal momento che a poche centinaia di metri vi era l’Abbazia Celestiniana, una delle più vaste dell’Italia Centrale, il cui Ordine era stato soppresso nel 1807 ed era diventata ospedale militare. Un fabbricato in grado di accogliere le truppe al seguito del re.
E’ da segnalare che Raffaele Del Basso Orsini, discendente degli Orsini, personalità di rilievo a livello culturale e istituzionale, socio fondatore del Rotary Club di Sulmona e governatore del distretto, ha conservato con estrema cura la Villa e la memoria della famiglia. In seguito le figlie, Maria Pia e Paola, hanno proseguito l’opera dei genitori nel sostenere e caldeggiare una memoria storica, che onora la città di Sulmona.Mario
Mario Setta