Sulmona, 28 aprile– Ambulanza arrivata a sirene spiegate quella che ieri ha fatto visita per l’ennesima volta al carcere di Sulmona.Sembrerebbe addirittura essere stata attivata una chiamata da codice rosso per far fronte ad una presunta crisi respiratoria occorsa al “pazzo” detenuto che la scorsa settimana aveva fatto parlare di sé per il tentativo di suicidio posto in essere nella sua cella del penitenziario di piazzale vittime del dovere.Un detenuto che sembra pratichi molto bene lo sport della provocazione e che negli ultimi tempi sta mettendo a dura prova i nervi di tutti gli operatori carcerari di stanza al Penitenziario peligno.Lo riferisce il sindacalista Mauro Nardella
“Ci si chiede a questo punto- aggiunge il sindacalista– se vale la pena tenerlo rinchiuso in un istituto ove, se pur risulta operante uno psichiatra, visti i risultati sinora ottenuti, si scontra con un contesto ove manca evidentemente una capacità gestionale di questa tipologia di soggetti.Ce lo dobbiamo dire francamente: il carcere di Sulmona è un penitenziario privo di personale sia sanitario che penitenziario deputato al contenimento di soggetti psichiatrici.Eppure il DAP continua ad inviare persone che in altri tempi sarebbero state ricoverate in un ospedale psichiatrico giudiziario.Ora ci si chiede cosa ancora bisogna aspettare per far capire ai dirigenti di turno deputati alla assegnazione dei detenuti di questo genere che gli stessi andrebbero rinchiusi in strutture attrezzate per contenerli e non inviarle in realtà solo perché è presente uno psichiatra”.