Oggi è proprio necessario “Ripensare il territorio” ma anche riorganizzarlo e renderlo protagonista .Puo’ partire proprio da Sulmona un segnale di cambiamento. Venerdì giornata di riflessione in città sui diversi aspetti della complessa problematica che ora la politica deve porre fra le priorità delle nuove strategie e delle proprie scelte.
Sulmona, 2 maggio- Sicuramente quella del 6 maggio prossimo si annuncia una giornata di grande significato politico per la città e per il territorio dell’intero centro Abruzzo ma sarà anche l’occasione per dare uno scossone importante alla Regione per affermare le condizioni migliore per una nuova e diversa programmazione territoriale.
E’ stata infatti organizzata per venerdì una giornata di studio al Cinema Pacifico ( ore 16,30) per parlare dell’Abruzzo delle “Aree interne fra fragilità e innovazione”. Un tema stimolante dopo anni di silenzio o di chiacchiere inutili ma attorno al quale ruota, nel bene o nel male, il futuro della nostra città e del territorio che finora hanno assistito impotenti all’incapacità della politica di definire una strategia nuova nei confronti della Regione e del Governo centrale proprio in questa direzione
Fra i relatori i Consiglieri regionali Silvio Paolucci e Marianna Scoccia, Sabrina Lucatelli Dirigente della Presidenza del Consiglio dei Ministri che si occupa proprio delle Aree Interne, alcuni sindaci del territorio come Sandro Chiocchio (Cocullo), Gianni Di Cesare(Anversa degli Abruzzi) mentre le conclusioni saranno affidate al Senatore Luciano D’Alfonso Presidente della Commissione Finanze e Tesoro di Palazzo Madama. A moderare i lavori sarà il prof.Massimo Di Paolo Preside del Liceo Scientifico “E. Fermi”
E’ chiaro che questa occasione stimolante assume un sapore particolare sopratutto per le sfide che questi territori si trovano di fronte un momento così complicato
Dalle emergenze sanitarie, a quelle sociali e occupazionali,dalle grandi infrastrutture a quella dei servizi e senza tralasciare le grandi opportunità offerte dalle politiche europee che mai come in questo periodo sono apparse così stimolanti.
Per le Aree interne,in genere, e per quelle del Centro Abruzzo c’è poi una nuova e diversa emergenza che va affrontata con decisione e tempestività. Si tratta del fenomeno dello spopolamento demografico che molti dei nostri centri ( quasi tutti da queste parti) soffrono in maniera vistosa indebolendo di fatto l’intero territorio
Il progetto delle Aree Interne del Paese,com’è noto, si prefigge di raggiungere tre distinti ma interconnessi obiettivi generali:tutelare il territorio e la sicurezza degli abitanti;promuovere la diversità culturale e il policentrismo; concorrere al rilancio dello sviluppo
In Abruzzo una parte rilevante del territorio è caratterizzato da Aree Interne, aree capaci di offrire ai residenti una limitata accessibilità ai servizi essenziali di cittadinanza (istruzione, salute, mobilità), pur essendo dotate di considerevoli risorse ambientali e culturali.
Queste aree, che sono situate in posizioni distanti dai principali centri urbani, subiscono un processo di marginalizzazione che si autoalimenta, caratterizzato da riduzione quantitativa e qualitativa dell’offerta locale dei servizi pubblici, calo della popolazione sotto la soglia critica, invecchiamento demografico, diminuzione dell’occupazione e dell’utilizzo del territorio, degrado del patrimonio artistico e paesaggistico, digital divide.
Allo scopo di arginare la situazione descritta, la Regione Abruzzo ha definito, in linea con quanto disposto dall’Accordo di Partenariato 2014-2020 – Italia – di cui all’art. 14 Reg. (UE) n. 1303/2013, una Strategia per le Aree Interne che promuova, da un lato, l’aumento del benessere e dell’inclusione sociale delle persone che vi risiedono, e, dall’altro, l’incremento della domanda di lavoro e dell’utilizzo del capitale territoriale.Nell’ambito della Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI), la DGR n. 290/2015 ha individuato quattro Aree Interne: Area Basso Sangro-Trigno; Area Val Fino-Vestina; Area Gran Sasso-Subequana; Area Valle del Giovenco-Valle Roveto.
In particolare, l’Area Basso Sangro-Trigno è indicata come Area Prototipo, destinataria di risorse finanziarie regionali, nazionali e comunitarie.Poi a seguito del sisma dell’estate 2016, la DGR n. 613/2016 ha individuato una quinta Area Interna, denominata Area Alto Aterno-Gran Sasso-Laga, a cui applicare, nella fase della ricostruzione del tessuto sociale ed economico, le modalità proprie della SNAI. Gli ulteriori eventi sismici, che hanno ampliato la zona di interventodi ricostruzione post-sisma, hanno portato ad ampliare la perimetrazione di questa area, modificata con la DGR 458/2017.In totale nella SNAI, per la Regione Abruzzo, sono coinvolti 103 Comuni, con una popolazione totale, al momento dell’istituzione delle aree, di circa 116.000 abitanti.
In tale contesto l’obiettivo della Regione Abruzzo consiste nel rilanciare le Aree Interne mediante interventi di sviluppo locale sostenibile, diretti ad invertire la tendenza allo spopolamento e all’abbandono eda garantire la fruizione dei servizi essenziali di cittadinanza negli ambiti dell’istruzione e della formazione, della salute, della mobilità e della comunicazione digitale ad alta velocità.
In Abruzzo la popolazione residente totale: 1.301.111;Numero di Comuni: 305; Popolazione residente nelle Aree Interne: 464.843;Numero di Comuni nelle Aree Interne: 230;Popolazione residente nelle aree progetto selezionate: 83.980;Numero di Comuni nelle aree progetto selezionate: 9 A livello nazionale sono 72 aree interne comprese nella SNAI. Questa la fotografia nelle altre Regioni: Basilicata (n4 Aree);Calabria (4); Campania(4);Emilia Romagna(4); Friuli Venezia Giulia(3);Lazio(4);Liguria(4);Lombardia(4);Marche(3);Molise(4);Piemonte(4);Puglia(4); Saregna(2);Sicilia(5);Toscana(3); Umbria(3)
Cosa fare allora? Com’è noto il progetto per le Aree interne del Paese si prefigge di raggiungere assieme tre distinti ma interconnessi obiettivi generali obiettivi: tutelare il territorio e la sicurezza degli abitanti; promuivere la diversità culturale e il policentrismo;concorrere al rilancio dello sviluppo perché non lavorare per puntare a costruire una nuova Macro area “ Valle Peligna- Valle del Sagittario”, così come sosteneva con passione anni addietro il prof.Aldo Ronci.
Si potrebbe rispolverare la proposta sapendo che il territorio interessato per questa Area puo’ contare su una popolazione di 12.500 abitanti circa e puo’ comprendere 13 comuni come Anversa degli Abruzzi,Campp di Giove Cansano, Cocullo, Corfinio, Pacentro, Prezza, Raiano, Rocca Pia,Roccacasale,Scanno,Villalago,Vittorito. (Restano esclusi dal progetto Sulmona e Pratola in quanto non sono piccoli comuni mentre Pettorano, Introdacqua e Bugnara sono in crescita demografica). Non va sottovalutata, sosteneva Ronci, che già dal 2001 la èpopolazione di questa area si era ridotta di circa il 7%,che sempre in questa porzione di territorio si registra un indice di invecchiamento di oltre il 28% e senza tralasciare il rischio idrogeologico( basato su fenomeni franosi) dell’area di livello medio basso