In vista della riunione di mercoledì convocata dalla Presidenza del Consiglio sulla vicenda del metanodotto Sulmona- Foligno i Consiglieri regionali Silvio Paolucci,Pierpaolo Pietrucci e Marianna Scoccia hanno indirizzato al Presidente della Regione Marco Marsilio una lettera aperta perché difenda, nell’occasione,le ragioni dell’Abruzzo e tuteli soprattutto un territorio ad alto rischio sismico. Ecco il testo completo della lettera
Egregio Presidente, come ben sa, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha convocato, in videoconferenza, per mercoledì 15 giugno alle ore 11.00 una nuova riunione al fine di autorizzare il metanodotto Sulmona-Foligno a cui sono chiamati a partecipare tutti gli Enti pubblici coinvolti tra Ministeri, Regioni, Province e Comuni.
La Regione Abruzzo ha sempre ufficialmente ribadito la sua contrarietà all’opera, d’intesa con le amministrazioni comunali interessate al tracciato dell’opera, richiedendo preliminarmente ad ogni decisione l’elaborazione di studio sismico di dettaglio dell’intero tracciato di quasi 168 chilometri che il Ministero dello Sviluppo Economico ha commissionato all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
L’impegno per tale studio, propedeutico ad ogni altra decisione in merito, è stato ribadito per iscritto sia dal Direttore Generale del MISE Gilberto Dialuce che dal Presidente dell’INGV Carlo Doglioni e nel verbale della prima riunione del 4 aprile 2018 è scritto chiaramente che la Presidenza del Consiglio “provvederà a convocare la seconda prevista riunione di coordinamento” una volta acquisita “la richiesta documentazione”, ovvero lo studio dell’INGV.
Questo studio non è ancora stato prodotto e per tale ragione la precedente riunione, convocata dal MISE lo scorso 11 maggio, è stata derubricata a “riunione interlocutoria”.
Perdurando la mancanza di questo elemento fondamentale il Comune di Sulmona ha chiesto il rinvio della riunione, evidenziando che la convocazione del 15 giugno risulta priva di validità e che la riunione ufficiale potrà essere effettuata solo dopo aver vagliato il previsto studio sulla sismicità dell’intero tracciato Sulmona-Foligno.
È inoltre fondamentale – alla luce della guerra in Ucraina e dei problemi di approvvigionamento energetico – accelerare la transizione ecologica verso fonti rinnovabili.
Lo stesso amministratore delegato di Enel, Francesco Starace, pochi giorni fa ha affermato che investire nelle rinnovabili “è economicamente più conveniente” e che “in 4 anni l’Italia può dimezzare il fabbisogno di metano”, con indiscutibile beneficio per la nostra bilancia dei pagamenti.
Inoltre l’associazione Elettricità Futura di Confindustria da mesi chiede al Governo di sbloccare 60 gigawatt di rinnovabili, il che consentirebbe di investire 85 miliardi di euro di risorse private con la creazione di 80.000 nuovi posti di lavoro e un risparmio di 15 miliardi di metri cubi di gas ogni anno.
Lo stesso ministro Cingolani ha annunciato di aver già trovato 25 miliardi di metri cubi di gas e l’attivazione di un piano di risparmio energetico per portare in equilibrio il nostro fabbisogno (dalla Russia importiamo 29 miliardi di metri cubi l’anno).
Insomma, non si può considerare “strategica” un’opera come il metanodotto Linea Adriatica che, secondo le previsioni Snam, dovrebbe entrare in funzione nel 2034.
Per tutti questi motivi siamo a chiederle di confermare con fermezza, coerenza e responsabilità la posizione della Regione Abruzzo attraverso una presenza politica qualificata e autorevole alla riunione del 15 per ribadire, prima di ogni decisione, la preliminare elaborazione dello studio sismico dell’INGV e, più in generale, l’impegno dell’Abruzzo per una strategia energetica nazionale innovativa, sostenibile e duratura.
Cordiali saluti Pierpaolo Pietrucci, Silvio Paolucci Marianna Scoccia