Sulmona, 2 luglio-Lo stato dell’arte della sanità abruzzese strangolata dalle carenze di personale che, in assenza di dati certi circa i Piani del Fabbisogno ed in concomitanza con le ferie estive, determina ad esempio l’accorpamento di reparti. L’esame della situazione attuale e le prospettive che si intendono perseguire saranno esaminate dalla Cgil Abruzzo e dalla Cgil Pa mercoledì 6 luglio a Pescara nel corso di un’apposita conferenza stampa
L’acuirsi, se possibile, della situazione di emergenza nei presidi con annunciate chiusure di Unità Operative, a cui si fa fronte con spostamento e turni aggiuntivi del personale, determina il peggioramento delle condizioni di lavoro ma anche dei servizi offerti alla cittadinanza e mentre apprendiamo, ma non dai diretti interlocutori, di investimenti di cui nulla sappiamo e bocciature al tavolo nazionale di monitoraggio, non diminuisce la mobilità passiva extra regionale. Dopo due anni che chiediamo con quali dotazioni organiche si programmano le future reti ospedaliere e territoriale, la Regione Abruzzo, che annuncia a più riprese di massicci investimenti in risorse di personale e tecnologie ma omette però di risponderci, sceglie di non sottoscrivere nessun accordo quadro con le organizzazioni sindacali su tutte le possibili forme di superamento del precariato previste nella Legge di Bilancio ed al contempo ne modifica i principi generali prevedendo nella nostra regione deroghe che rischiano, oltre che generare paradossali effetti per lavoratrici e lavoratori precari della sanità residenti in Abruzzo, il prodursi di numerosi ricorsi ed il conseguente rallentamento delle attività di reclutamento.