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Quel 5 luglio 1982, la partita Italia Brasile

Scritto da redazione
Paolo Rossi

Sulmona,6 luglio Ci sono partite di calcio, momenti della storia dello sport, che resteranno per sempre nella memoria collettiva e che, nel corso del tempo, sono motivo di racconto, memoria indelebile, orgoglio nazionale. La partita Italia Brasile, del mondiale di Spagna 1982, è uno dei momenti della storia calcistica italiana fra i più celebri, emozionanti, indimenticabili, immortali, partita che farà entrare il calciatore Paolo Rossi detto Pablito nella storia e nell’olimpo del calcio mondiale. Lunedì 5 luglio 1982, stadio Sarrià di Barcellona ore diciassette e quindici; Italia e Brasile in novanta minuti si giocano la qualificazione alla semifinale contro la Polonia, già qualificata alla semifinale. 

Al Brasile è sufficiente il pareggio per qualificarsi, poiché ha battuto l’Argentina di Diego Armando Maradona e compagni, campione del mondo in carica per tre a uno, mentre l’Italia ha battuto l’Argentina per due a uno; l’Italia contro il Brasile deve vincere per forza se vuole accedere alla semifinale. Tutta l’Italia spera in un nuovo miracolo, in una nuova vittoria della nazionale italiana guidata dal commissario tecnico Enzo Bearzot. Dirige il confronto l’israeliano Abraham Klein, il telecronista Rai è Nando Martellini, il radio cronista Rai è Enrico Ameri. Dopo soli cinque minuti l’Italia è in vantaggio: lunga impostazione di Bruno Conti, il quale apre sulla sinistra ad Antonio Cabrini, traversone di quest’ultimo, colpo di testa di Paolo Rossi a spiazzare l’estremo difensore brasiliano Waldir Peres de Arruda, e l’Italia è in vantaggio. Il Brasile accusa il colpo ma reagisce subito e, sfruttando una serie di rimpalli a lui favorevole, si presenta con il suo centravanti  Sérgio Bernardino noto come Serginho davanti al portiere italiano Dino Zoff, sbagliando un goal fatto, calciando sul lato alla destra della porta.

 Al dodicesimo munito il Brasile agguanta il pareggio: da una rimessa laterale effettuata da Leandro,la palla va a Socrates, il quale lancia Arthur Antunes Coimbra  detto Zico, che a sua volta passa la sfera nuovamente a Socrates il quale, con un diagonale sul primo palo fra palo e portiere, depone il pallone in rete per l’uno a uno, con la qualificazione la quale torna ancora una volta al Brasile. La formazione italiana accusa il colpo ma reagisce in pochi minuti; al venticinquesimo minuto l’Italia va ancora in vantaggio: Marco Tardelli tenta di filtrare, ma si scontra con Falcao. Viene decretato un calcio di punizione in favore dell’Italia, lo batte Giancarlo Antognoni; la palla s’impenna sulla barriera e viene facilmente parata dal portiere del Brasile Peres. Sul rinvio dell’estremo difensore brasiliano, la palla giunge a Leandro, quindi a Cerezo, il quale passa a Junior ma Paolo Rossi,prontamente appostato, è lesto ad inserirsi nell’azione brasiliana intercettando il passaggio e, correndo verso la porta, al limite dell’area lascia partire un tiro di collo destro realizzando il nuovo vantaggio dell’Italia sul due a uno, con la qualificazione che torna ad essere italiana. Sul finire del primo tempo vi è l’infortunio a Fulvio Collovati, il quale è sostituito da Giuseppe Bergomi. Al difensore Claudio Gentile è affidata la marcatura del fuoriclasse brasiliano Zico, il quale non è lasciato andare dal difensore azzurro; Zico riesce a liberarsi della marcatura di Gentile il quale, per fermarlo, è costretto a prendere la maglia dell’avversario, la quale si strappa; Zico corre verso il direttore di gara per far vedere quanto accaduto, per far notare che ha la maglia strappata. Questa immagine rappresenta uno dei momenti fra i più esaltanti e memorabili della partita. Il  primo tempo si chiude con il risultato di due a uno in favore dell’Italia. Nel secondo tempo il Brasile torna in campo con l’intento di ottenere altro pareggio; il portiere Dino Zoff sale al ruolo di protagonista della formazione azzurra, compiendo una parata al limite dell’area, ed altra sul colpo di tacco del centravanti brasiliano Serginho. Al ventitreesimo minuto il Brasile ottiene di nuovo il pareggio: rinvio di Dino Zoff, la palla giunge aFalcao, il quale stoppa in favore di Luisigno, che di prima lancia Junior, il quale lancia ancora Falcao che, al limite dell’area di rigore, realizza finte sul giocatore Gaetano Scirea e, al limite dell’area, lascia partire un tiro di sinistro con la palla che si infila nell’angolo alla destra di Dino Zoff per il due a due, con la qualificazione che ritorna in favore del Brasile per la terza volta.

 La formazione italiana, sembra accusare il colpo, ma al ventinovesimo minuto, grazie ad altro colpo di acceleratore di Paolo Rossi, torna ancora una volta  in vantaggio. Sugli sviluppi di un’azione dell’Italia la palla termina in calcio d’angolo in favore degli azzurri; dalla bandierina batte Bruno Conti, con la palla che giunge in area verso Marco Tardelli il quale, tentando il tiro, crea un passaggio fondamentale per Paolo Rossi il quale, appostato nell’area piccola, depone la sfera di destro in rete, per il tre a due in favore dell’Italia, con la qualificazione che torna ancora una volta in favore degli azzurri. Il finale è a dir poco al cardiopalma, da infarto, con il Brasile il quale attacca senza sosta alla ricerca di un nuovo pareggio. Viene annullato il goal a Giancarlo Antognoni che per tutti è regolare, ma l’arbitro non lo convalida nello stupore generale. Alla fine della partita viene decretato un calcio di punizione in favore del Brasile, il quale è battuto da Eder. La palla spiove in area con Oscaril quale compie uno straorinario colpo di testa ma Dino Zoff, compie la parata forse più importante e celebre della sua leggendaria carriera, bloccando la palla sulla linea di porta e tenendola lì salvando il risultato sul definitivo tre a due in favore degli azzurri. Onore al Brasile il quale ha giocato una partita ed un calcio straordinari. La partita Italia Brasile del 5 luglio 1982 ancora oggi, a distanza di quarant’anni, è motivo di racconto, emozioni, orgoglio nazionale, memoria indelebile. 

Andrea Pantaleo   

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1 Commento

Andrea Pantaleo 6 Luglio 2022 - 15:25

A Paolo Rossi

Sei sempre con noi:
ti sentiamo
negli stadi esultanti,
nei momenti emozionanti,
nelle azioni coinvolgenti
evocanti
il Tuo Genio Speciale
di Campione Mondiale.
Non sei solo,
il nostro affetto
è con Te
nella gelida sepoltura
che non suscita
paura:
“Sol chi non lascia eredità d’affetti
poca gioia ha dell’urna”.
Nella celebre notte Madrilena
il Tricolore
sventola
in Tuo Onore
quale orgoglio nazionale
in un torneo
dal fascino ancestrale.
Il Mundial Spagnolo
ti consacra
fuoriclasse imperituro.
La Tua maglia azzurra
numero venti
Orgoglio Nazionale,
Prestigio Immortale.
Pablito
hai vinto la partita
più difficile
della Tua Vita:
l’immortalità,
che contrasta
l’umana realtà.

Andrea Pantaleo

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