L’occasione è stata offerta dalla presentazione del volume postumo di un protagonista straordinario della cultura sulmonese, e non solo, degli ultimi venti anni che ha visto la luce grazie alla tenacia della moglie Franca Di Braccio ma che ha confermato anche in questa occasione che la nostra città ed il territorio debbono continuare a credere e investire su una politica culturale nuova che rimane la carta migliore per continuare a crescere. E la massiccia e convinta partecipazione registrata in questa occasione ne sono la riprova migliore
Sulmona,10 luglio Grande partecipazione ieri nella giornata dedicata al Professore Emiliano Splendore in occasione della presentazione di un libro speciale destinato alla figura di Giuseppe Capograssi: “Giuseppe Capograssi, la vita, l’etica, la preghiera”.
L’opera è frutto della caparbietà di una moglie, la professoressa Franca Di Braccio. Una compagna di vita che ha deciso, con grande coraggio e impegno, di far pubblicare l’ultima opera di suo marito, un gesto che riveste di onore tutti i soggetti coinvolti e che fa credere nel vero cammino della vita; non quello romanzato e scenografico ma quello puro, onesto, rispettoso.
Il Professor Splendore non ha solo contribuito alla crescita del nostro territorio ma l’ha presa per mano per amor di cultura e appartenenza. Un’appartenenza che, seppur di adozione, non ha mai smesso di crescere con radici salde e forti. Un cuore calabrese che non si divide ma si fonde con l’amore per l’Abruzzo, in special modo per la Valle Peligna e la Valle Subequana.
Due terre che albergano in un’unica anima. La cultura è il fulcro su cui ruota tutto il mondo del Professore, l’arte intesa come bellezza dell’esistenza, della conoscenza. Quando si produce e si trasmette cultura, nulla mai cessa di vivere.
Il testo presentato ieri è un’attenta analisi del personaggio di Giuseppe Capograssi dal punto di vista privato, nel suo rapporto con la sua adorata compagna, poi moglie e musa ispiratrice: Giulia Ravaglia.
Toccanti le parole spese dai relatori in ricordo del compianto Professore, una stima che ha avuto il suo riflesso anche sull’affluenza del pubblico. Presenti all’iniziativa: Prof. FabrizioPoliti, docente presso l’Università di L’Aquila, Prof. Eugenio Sodo, docente presso l’università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, Mons. Don Eulo Tarullo, collaboratore della diocesi di Sulmona-Valva, l’Architetto Gianfranco Calcagni, Presidente del Gruppo archeologico Superequano e l’avvocato Lando Sciuba.
Inoltre, non poteva mancare la presenza del sindaco di Sulmona Gianfranco Di Piero che, con un discorso chiaro e conciso ha condiviso la passione per la ricerca culturale e l’onore di aver conosciuto il Prof. Emiliano Splendore.
Ciascun relatore ha toccato angoli e punti di vista equidistanti ma collegati dando vita ad una dissertazione varia ed esaustiva del testo protagonista. Si è partiti dal puro senso giurisprudenziale di Capograssi, passando per la filosofia del diritto, fino ad arrivare all’etica religiosa toccando anche le corde della preghiera. Un dialogo completo, collegato, ben delineato, senza dubbio un lavoro ben riuscito.
Il testo del Professor Splendore si snoda in tre fasi: la prima tratta le tappe essenziali della vita di Giuseppe Capograssi ripercorrendo con delicatezza, talora con alcuni commenti, i “Pensieri a Giulia”. Il termine della prima parte è dato dall’analisi dell’attività intellettuale dello speculatore peligno suddivisa in tre momenti.
A seguito, si abbraccia il tema etico con “Temi etici in Pensieri a Giulia” in cui sono stati sviscerati i temi fondamentali dei tre volumi dell’opera “In Secula”, cogliendo il concetto di patria, di amicizia, di famiglia, di società. Un approfondimento rivelatore di aspetti del “Socrate Cattolico” che meritano di essere studiati attentamente.
Nella terza parte, “L’ideale etico-religioso in Suicidio e preghiera” oggetto di analisi è l’ultima sezione della “Introduzione alla vita etica”. Il suicidio e la preghiera sono due paradossi estremamente vicini tra loro. Uno l’estremo dell’altro, da una parte la debolezza più costernata e dall’altro la forza più luminosa. La speranza in Dio.
Insomma, un testo che rispecchia tutto l’amore che un uomo possa riversare sulla conoscenza, sulla famiglia, moglie, figli, nipoti, sulla religione, sulla morale e sull’etica. Un testo che trasuda l’amore di una moglie per il compagno di vita. Questa è la potenza dell’uomo che incontra l’arte.
Testimonianza diretta di una speranza nel futuro perpetuo. Parole che vivranno per sempre, inchiostro indelebile tra le pagine dell’esistenza umana.
Chiara Del Signore