Marsilio ha dato l’assenso alla costruzione dell’inutile opera che andrà a compromettere non solo l’ambiente ma anche la sicurezza di tutti noi cittadini.
Sulmona,22 luglio-Intendo continuare la mia battaglia accanto alle Amministrazioni, ai comitati e ai cittadini che ribadiscono il proprio “NO” al Metanodotto “linea adriatica Snam”. Per questo, ho accolto volentieri l’invito dei Sindaci del territorio a sostenere, nel corso dell’assemblea del prossimo 27 luglio a Navelli, la loro azione e a ribadire alla Presidenza del Consiglio dei Ministri le ragioni della nostra opposizione a quest’opera scellerata.Lo scrive in una nota la sen. Gabriella Di Girolamo (M5S)
“Le motivazioni che ci fanno ritenere questo investimento inutile e dannoso – scrive Di Girolamo– sono ben descritte nelle numerose interrogazioni parlamentari che ho depositato in questa legislatura e nella mia mozione ampiamente sostenuta da tanti colleghi Senatori che ringrazio nuovamente. Purtroppo, la mia mozione non è mai stata votata, nonostante riguardi un’opera la cui realizzazione inciderà ulteriormente sull’aumento delle bollette, ponendosi in netta contrapposizione con gli impegni presi dal Governo italiano per l’abbandono dell’approvvigionamento di energia da fonti fossili nel brevissimo periodo.
Mi spiace che dopo anni di battaglie in cui anche la Regione Abruzzo ha avuto un ruolo diprimo piano, sotto la guida del Presidente Marsilio la Giunta regionale abbia cambiato linea e si sia limitata a delegare un tecnico in Conferenza di Servizi che di fatto ha cancellato tutto il lavoro fatto in precedenza. Marsilio ha dato l’assenso alla costruzione dell’inutile opera che andrà a compromettere non solo l’ambiente ma anche la sicurezza di tutti noi cittadini.
Un’opera che vuole essere autorizzata senza dare risposte circa la sismicità del suolo ad altissimo rischio sismico che percorrerebbe per ben 168 km, senza dare risposte sulle sorti della specie protetta dell’orso marsicano che insiste, come territorio di passaggio, nell’area di Case Pente di Sulmona.
Non trovo alcuna motivazione a sostegno della strategicità del metanodotto né tantomeno trovo correlazioni con l’attuale crisi Ucraina. Parliamo di un intervento che vedrà la luce nel 2034 o al massimo, come ha affermato la stessa Snam, nel 2028. Nel frattempo, l’Europa ci chiede di ridurre i consumi di gas del 15% entro la prossima primavera per dipendere meno dai regimi antidemocratici che controllano le fonti fossili.Per tutte queste ragioni- conclude- sono stata e sarò sempre accanto a chi continua ad opporsi al metanodotto Foligno-Sulmona in ogni sede e con tutti gli strumenti che la legge prevede.