L’Aquila, 10 agosto-“Sono gravissime le affermazioni dell’Assessore Verì in merito alla situazione del Pronto Soccorso di Avezzano. L’Assessore dimostra, sia nelle dichiarazioni rilasciate alla stampa che nelle risposte date alla mia interpellanza sul tema, di non voler agire fattivamente per risolvere una situazione che ormai è nella sfera dell’emergenza. Al contrario, sembra voler giustificare l’ingiustificabile, con narrazioni distanti dalla realtà e senza nessun numero reale a supporto. Con questo atteggiamento sta svilendo il lavoro degli operatori sanitari e rendendo il servizio all’utenza carente mettendo a rischio la tutela della salute di un intero territorio” è categorico il Consigliere regionale Giorgio Fedele che torna a puntare il faro sulla carenza di personale che attanaglia il Pronto Soccorso di Avezzano, smentendo le ultime dichiarazioni dell’Assessore alla sanità Nicoletta Verì secondo la quale non ci sarebbe nessuna carenza.
“I fatti parlano chiaro – incalza Fedele – e oltre agli avvenimenti eclatanti che ci racconta la cronaca i disagi sono quotidiani e basta recarsi al pronto Soccorso per vedere con i propri occhi che quanto afferma l’Assessore è molto lontano dalla realtà. La Verì sostiene che il personale non è diminuito e che, anzi, sarebbe aumentato. Secondo normativa, infatti, dovrebbero esserci dai 12 ai 24 medici a servizio e addirittura l’Assessore sostiene che ad Avezzano ce ne sarebbero 17. Di cosa ci lamentiamo allora? Questa è una presa in giro inaccettabile!
I medici sono insufficienti e addirittura, se escludiamo i professionisti in quiescenza, i Co.Co.Co. a tempo determinato, e quindi disponibili per un monte ore limitato e senza poter fare straordinari, e i medici in malattia, i medici a disposizione per tutte le emergenze della sanità marsicana sono 12. Se pensiamo che Tagliacozzo e Pescina utilizzano rispettivamente 3 medici ognuno e visto che la matematica non è un’opinione, neanche nel mondo della propaganda dell’Assessore Verì, al Pronto Soccorso di Avezzano rimangono solo 6 medici.
Un numero tale da rendere impossibile la presenza di almeno due professionisti per turno. Il Pronto soccorso in questi mesi estivi ha visto più volte la presenza di un solo medico, in un momento dove tra l’altro gli accessi sono più numerosi di altri periodi dell’anno. E sia chiaro all’Assessore che le ferie sono indispensabili per chi porta sulle spalle anni di sovraccarico dovuto alla pandemia e ha bisogno di riposo a tutela della salute psicofisica per garantire un miglior servizio all’utenza.
La verità è che Assessore e Dirigenza Asl 1 sono in un ritardo clamoroso e le azioni che la Verì dice di aver messo in campo non sono assolutamente risolutrici. Quello che doveva essere fatto dall’Assessore e dalla dirigenza Asl era pretendere che fossero realmente sbloccate le cosiddette Attività aggiuntive e che fossero eseguiti gli Ordini di servizio al fine di andare a colmare le carenze necessarie. Nessuna di queste due cose son state fatte. E invece si è scelto di continuare a ignorare o sminuire il problema e applicare tagli lineari alle spese, per colmare la pessima gestione dei fondi pubblici perpetuata sino ad ora dal centrodestra.
Alla luce di tutto questo sono inaccettabili le ennesime giustificazioni della Verì che in Consiglio regionale ha scaricato la responsabilità sui massimi sistemi nazionali e parlato solo di cosa si vorrà fare a lungo termine e in una situazione ordinaria. Quello che forse l’Assessore non ha ben chiaro è che il nostro problema è nel “qui e ora”. Mi aspetto che davanti alle ennesime distorsioni della realtà che la Verì ha diffuso in questi giorni il territorio alzi la testa e attraverso i suoi rappresentanti istituzionali faccia sentire la propria voce. Bisogna fare squadra, andando oltre ogni colore politico, per garantire un servizio essenziale che viene costantemente mortificato da questa Regione. Sindaci, assessori e esponenti locali di ogni amministrazione hanno il dovere di pretendere per il proprio territorio un servizio sanitario dignitoso e garantire ai propri cittadini un punto di accoglienza delle emergenze operativo e sicuro. Io non arretro di un millimetro e continuerò a ribattere a ogni narrazione non veritiera, me lo impone la coscienza perché non si può fare propaganda sulla salute di un intero territorio, non si può pretendere di giustificare i propri errori davanti all’opinione pubblica raccontando ai cittadini mezze verità o ricostruzioni lontane dalla realtà” conclude.