Sulmona, 18 agosto. “Ci voleva il gradino del marciapiede di Piazza Garibaldi e le solite polemiche, questa volta tra gli “stracciacapelli” e un giornale on line della città, per ravvivare un dibattito che da diversi mesi langue nei fatti della “politica”. Inizia così una lettera aperta di Franco Iezzi sulla condizione della politica nella nostra città
Se non per la vivacità con la quale, recentemente, esponenti della politica cittadina hanno cambiato casacca, scrive ancora Iezzi, qualcuno prima avanti e poi indietro come se all’aula di Palazzo San Francesco si accedesse da una porta girevole.
Qualcuno è tornato alle origini, qualcun’altro che di origini non ne aveva ha vagato alla ricerca delle sue, qualcuno ha proprio cambiato pelle.
Solo che a quest’ultima, invece di rivolgere le critiche dedicate agli altri, è stata riservata una speciale “ode”, sempre da parte del noto giornale, assimilandola ad una impavida timoniera che guida il suo popolo su un vascello errante , non s’è capito se per evocare le gesta del comunista Mao o approdare tra le braccia del gruppo democristiano “Liberi e Forti” ( cit. Don Luigi Sturzo).
Ce ne sono a bizzeffe giornali che, ancorché si dichiarino indipendenti e d’opinione, sono di fatto organi ufficiali di questo o quello schieramento politico, ma che coltivino in maniera così palese il culto della personalità per qualcuno se ne conoscono veramente pochi.
E vabbé, c’è ne faremo una ragione, e vedremo quanti vorranno coltivare il culto di Santa Teresa da Bugnara ( D’Andrea ….al prossimo giro).
Però, attenti, il processo di santificazione richiede che si indichino in dettaglio i meriti acquisiti.
Purtroppo, scavando a fondo nel tempo, non abbiamo trovato nulla di nulla che riguardasse la candidata Santa.
Non una iniziativa che abbia prodotto occupazione, non la realizzazione di un evento culturale, non un progetto di sviluppo delle nostre comunità.
Il suo quinquennio nella veste di assessore/a nella Giunta provinciale de L’Aquila é desolatamente vuoto di attività significative (tolte naturalmente le episodiche sceneggiate a favore o contro qualcuno o qualcosa).
Ma a parte queste, che Totò avrebbe definite quisquilie, cosa rimane?
Un Sindaco, che aveva generosamente accettato di lavorare per la sua città e che invece si trova costretto ogni giorno a districare lotte intestine nelle quali la nostra é sempre in prima fila.
E , come se non ci fossero urgenze ed emergenze, come se non si presentassero occasioni da cogliere al volo, in questa città si langue.
E la rivoluzione della politica, nei temi, nei modi e nello stile che gli inquilini di Palazzo San Francesco ci avevano promesso?”
Franco Iezzi
6 Commentii
Bella riflessione,bravo Franco Iezzi
I guai di questa città nascono proprio qui perché non abbiamo uomini e donne adatte in politica
Ma ricordate cosa hanno fatto fino alle elezioni di un anno fa in casa del Pd di Sulmona? La fiera della vanità, sempre a polemizzare su tutto e su nulla, pur di apparire. Che malinconia !!
Povera Sulmona come ti hanno ridotto!!!
“In Italia le donne occupano solo un terzo delle cariche politiche nazionali. L’uguaglianza politica, garantita dagli articoli 3 e 51 della Costituzione, ancora oggi non è rispettata, e a poco è servito introdurre le quote di genere, nelle quali le preferenze tra i due sessi deve essere pari almeno al 40:60 nelle liste e nei collegi uninominali. E, ritornando sul discorso della qualità, bisogna notare che le donne che ricoprono cariche nei ministeri chiave – come Esteri, Interni, Economia e Difesa – sono un numero esiguo. In controtendenza invece la rappresentanza locale, dove le donne amministratrici comunali sono oggi circa il 33%. Le ultime amministrative tuttavia, hanno registrato dati poco confortanti: la corsa a sindaco infatti, nelle otto città chiave, nessuna donna è stata eletta. Un’altra occasione persa, che riconferma l’Italia fanalino di coda in tema di diritti e di parità di genere.
Insomma, forse le cosiddette “quote rosa” non sono la soluzione al problema. C’è infatti qualcosa a monte, negli ingranaggi stessi dell’emancipazione femminile. Qualcosa che, stando a numerose ricerche, risiede nella minore familiarità delle donne con la possibilità di assumere posizioni di leadership che viene inculcata già a partire dall’infanzia e adolescenza. Per poi proseguire in età adulta, quando l’impegno delle donne donne nella vita sociale e della comunità è forte – si pensi al volontariato e all’impegno civile in generale – senza però riuscire a fare “il grande salto”, non solo partecipando attivamente alla vita politica, ma ottenendo l’opportunità di stare ai vertici. Tina Anselmi, la prima ministra nella storia dell’Italia, già negli anni Settanta diceva che «le donne devono lottare per le altre donne. Gli uomini gratuitamente non ci danno nulla». Ci auguriamo che, finalmente, questa lotta non solo abbia inizio, ma che dia anche i suoi frutti.”
Settembre si avvicina…” c’è ne faremo un ragione”( mi piace..è più incisivo….ce ne faremo..è amorfo)
Buon lavoro…. Franco tiratore
Ho l’impressione che, a giudicare dall’andazzo e dai vari personaggi della politica locale, ci sia rimasto ben poco da fare per questa città.
L’unica speranza, a mio avviso, sarebbe quella di suonare l’adunata, mettendo da parte il credo politico, a tutte le migliori teste della città, patriote e patrioti disposti a mettersi in gioco per cercare, nonostante tutto, di ridare una speranza alla città.
Io ci sto e voi?