Il Maestro Pier Francesco Pingitore, gli artisti Federico Perrotta e Valentina Olla, in una notte di fine estate, regalano bellezza e autenticità a Torre De’ Passeri.
Torre de’ Passeri,31 agosto- Uno spettacolo nello spettacolo, emozioni nelle emozioni, come se saltassero fuori da infinite matrioske, quelle di cui domenica scorsa, ha potuto beneficiare il pubblico presente nella piazza di Torre De’ Passeri, intitolata in segno di vicinanza, alle vittime del terremoto dell’Aquila Del 6 Aprile 2009.
La serata, stando al nome degli ospiti, si preannunciava come di quelle belle, ebbene superando ogni rosea aspettativa, la realtà dei fatti, è stata sin da subito, improntata al magico e all’eccelso.
Un Pier Francesco Pingitore per cui è difficile trovare un aggettivo realmente all’altezza. L’eleganza innata dell’uomo, per tutta la serata è andata a braccetto con l’unicità dell’artista, mai si è discostato dal mettere in scena uno spettacolo di altissima qualità, tutto è avvenuto attraverso la narrazione, autentica, di una vita e di una professionalità partita dal semplice e nutrita da tanta volontà e determinazione. Tutti i presenti sono stati presi per mano e condotti in una Roma di metà anni Sessanta, tanta la capacità di narrazione, che pareva di vederli, quei pochi e giovani giornalisti, che partiti da un’anonima cantina di via Panico di Roma, squattrinati seppur “gagliardi e tosti”, approdarono al Salone Margherita.
Un esempio educativo e motivante, quello del Maestro, una lezione di vita, dove un grande come Lui, si è denudato di ciò che è divenuto, grazie alla dedizione, allo studio, alla bravura e si è concesso ai presenti mediante una sconfinata condivisione, volta a testimoniare che nulla è impossibile se inseguito con risolutezza ed onestà. Meraviglioso il momento in cui il Maestro Pier Francesco Pingitore ha affermato di non aver mai, per la sua opera artistica, ricevuto sovvenzioni o aiuti. Tale circostanza, più di ogni altra, documenta l’indipendenza della satira e di ogni spettacolo a firma del Pingitore e la levatura morale della persona, che con un’ironia di alta caratura ha, poi, affermato: “se mi dessero oggi dei contributi economici, non li rifiuterei”.
Al fianco di un grande, che poco ha del grande dei nostri giorni, dove tutto ha un prezzo, dove il tempo è svenduto e umiliato, dove si diventa “noti”, se si sprofonda nel ridicolo, un profondo e attento Federico Perrotta. Un Perrotta, che sebbene, giocasse in casa, con la cara mamma fra il pubblico, ha saputo armonizzare le capacità artistiche con quelle dell’amico e dell’allievo di Pingitore. Fantastico il passaggio in cui ha raccontato di aver rotto una sedia del ‘700 durante il primo provino a casa di Pingitore. Protagonista assoluto il suo sguardo pulito e affettuoso, sempre attento a fornire al Maestro le giuste attenzioni, tutto armonizzato con le naturali doti artistiche che lo precedono, da anni, in ogni dove.
Il tocco femminile, di quella femminilità alta e risolutiva, lo ha firmato la voce di Valentina Olla. Mediante brani volti ad onorare la Roma più semplice, la Roma più faticosa, la Roma più verace. Una donna matura nei gesti e nelle interpretazioni, che ha saputo portare in dono ai presenti una dote nuova, una dote nunziale candida. A fine serata il pubblico pareva avesse sposato una Roma nota a pochi, ricca di tanti pregi, tra cui l’essere madre di talenti preziosi quale quello della Olla.
Un dialogo ampio e variegato quello fra Pingitore e Perrotta, si è parlato di editoria, di teatri, di chiusure, di difficoltà, di nuovi spettacoli, dell’indimenticabile Bagaglino, di trasmissioni come Biberon e di tanto altro. Bello e spontaneo l’omaggio che il Maestro ha voluto riservare ad Oreste Lionello, divertenti i ricordi legati alla presunta, ma neppure tanto presunta, rivalità fra la Prati e la Marini.
A rappresentare le piccole e tenaci case editrici, la Masciulli Edizioni, nella persona di Alessio Masciulli. Una bella realtà editoriale abruzzese, con cui il Maestro Pingitore ha scelto di pubblicare ben quattro libri.
Una serata di spettacolo, di quello spettacolo di cui le piazze e non solo le piazze, hanno bisogno, resa possibile, anche grazie, alla disponibilità e alla collaborazione del sindaco di Torre De’ Passeri, Giovanni Mancini e all’assessore Valeria Argentieri, che mettendosi a disposizione per ogni aiuto e supporto, hanno donato alla loro comunità e a tutti gli intervenuti, un evento singolare. E’ necessario per affrontare, l’approssimazione e la sufficienza dilagante in ogni settore, disporre di esempi illustri. Domenica scorsa, a Torre De’ Passeri, il Maestro Pier Francesco Pingitore, Federico Perrotta e Valentina Olla sono stati testimoni ed esempio, dell’arte intesa come nutrimento ed essenza, di una società che può tornare ad essere brillante in ogni settore purché sorretta da pilastri validi.
Tanto pregevole, ha avuto, per tutta la durata dello spettacolo, un accompagnamento musicale ossigenante e azzeccato in ogni “micro-nota”, autografato dal musicista Vito Caporale.
Non discostandomi da quanto mi hanno trasmesso i protagonisti di questa notte indimenticabile intendo, in punta di piedi, omaggiarli con un mio aforisma.
Sii il disordine variopinto del cristallo infranto.
Non l’onda escoriata
che l’obbedienza allo specchio
esige ricomposta oltre scoglio.
Sii l’innesto dell’essenza che invoca
il frantumo robusto e fatale,
sversato al colore.
Sii nettare sgorgante dalle tue lesioni.
Cesira Donatelli