La bellezza di Ornano Grande e di Azzinano in un pomeriggio di cultura e di murales
Sulmona, 16 settembre – Ho inteso far trascorrere, quasi una settimana, da quello che doveva essere, un normale salotto letterario, per meglio analizzare e condividere tutto l’incanto che mi porto dentro dal 10 settembre scorso.
Sin dal primo istante in cui ho messo piede ad Ornano Grande, uno scompiglio interiore si è impossessato della mia attenzione, di sicuro complice di tutto ciò, l’antecedente visita al Santuario di San Gabriele dell’Addolorata. E’ meraviglioso constatare che le genti di questi luoghi possano, da sempre, contare sulla costante e sincera veglia del Gran Sasso e sulla protezione incondizionata di San Gabriele.
Il silenzio e le stelle filanti che uniscono la Chiesa antica al moderno edificio del Santuario, mi induco immediatamente a pensare alla continuità delle cose, all’importanza di passare il testimone e alla possibilità di migliorarci e di colorarci di azioni sempre migliori, mantenendo il legame e l’affezione con il passato, senza mai smettere, di volgere con attenzione al futuro.
Ornano Grande è una località o per meglio dire una frazione di Colledara, parliamo, quindi, di piccole realtà, dove la piazza o i giardinetti possono essere gli unici punti di accoglienza per chi vi si reca.
Le parole di ben venuto, alla piccola carovana di autori della Masciulli Edizioni, per il programmato salotto letterario, del Sindaco di Colledara Emanuele Tiberi, mi hanno, immediatamente, lasciato percepire una sconfinata fattività di questa piccola frazione e la sua consapevolezza che la cultura sia uno dei pochi strumenti utili, per restare vivi spiritualmente, creando del bello per mezzo di piccoli eventi, con incontri semplici ed autentici, dove il tempo e la passione dei componenti di piccole associazioni culturali fanno una gran bella differenza.
Il programma, contemplava una visita ad Azzinano, altra piccola frazione, questa volta del Comune di Tossicia. Realtà vicine, appartenenti ad uno stesso fazzoletto di terra che non lasciano intravedere confini geografici, ma che si distinguono per peculiarità importanti e singolari. Azzinano è il paese dei Murales, per l’esattezza è un borgo dove le case mostrano, durante tutte le stagioni dell’anno, un abbigliamento fatto di colori e di giochi. Tantissimi i murales naif che riempiono il cuore e gli occhi del visitatore. Colpisce la quantità di bambini che straripa da queste opere, ovunque colore e mai tristezza, solo sorrisi, tutto coinvolgente a tal punto, che pare di sentire le risa e le voci degli infanti che si divertono. Si, si divertono perché i Murales di Azzinano hanno un’unica e sola tematica, quella dei giochi antichi. Pensare che è esistito un tempo in cui ci si divertiva per strada, con dei giochi costruiti con mezzi di fortuna, sembra quasi impossibile. Eppure i murales sono lì e lo testimoniano sin dal 2001.
Tanti gli artisti noti e non, che hanno prestato la loro opera, affinché la libertà d’inventiva, di un passato neanche troppo lontano, non avesse a naufragare in un mondo che predilige i giochi elettronici nella solitaria di una cameretta, a quelli all’aria aperta e della condivisione. A concorrere all’amore per questa forma di arte, senza dubbio alcuno, ha contribuito l’appartenenza a questi luoghi dell’artista Annunziata Scipione. Della Scipione e dei piccoli e grandi aneddoti che hanno portato a realizzare i tanti murales ci ha narrato il prof. Alfredo Bifari, rivelandosi una guida sapiente. Quest’uomo minuto e colmo di amore e dedizione per i tesori di Azzinano, si è subito ed egregiamente qualificato ai miei occhi, perché non esce mai di casa senza avere in tasca, un laccio ed un bottone. La combinazione di questi due oggetti semplici, era ed è, un favoloso passatempo che pochi hanno la fortuna di conoscere e che un murales presenta e ripropone.
Mi ha stupito scoprire che i primi cittadini di queste piccole realtà sono stranamente tangibili e presenti. Poco o quasi nulla, li accomuna con i sindaci di centri più grandi, che sovente, sfuggono o si dichiarano super impegnati, pur di non presenziare ad eventi culturali. Talmente tanto reale, Emanuela Rispoli, sindaco di Tossicia, da prendere la nostra stessa pioggia dinnanzi al chiosco di lavanda, che è il primo, colorato e profumato, biglietto da visita, di Azzinano, pur di raccontarci della bellezza dei luoghi che l’hanno deputata alla loro rappresentanza.
Due spazi della piazzetta di Azzinano, sono occupati dalla raffigurazione delle caselle del gioco della campana, una per adulti ed una per bambini, perché gli adulti per essere realmente educatori responsabili non dovrebbero mai smettere di giocare!
Ho desiderato più volte di non andare via da Azzinano, ma l’orario del salotto letterario da tenersi a Ornano Grande reclamava presenza.
I salotti letterari, nella pratica della Masciulli Edizioni, hanno sempre la volontà di far coesistere stili di narrazione differenti, questo per soddisfare le diverse esigenze del pubblico e per scoprire nel caso specifico, come ha fatto notare Luca Pompei, durante il suo intervento nella Residenza Don Alberto di Ornano Grande che il romanzo di Rosa Pierro Storia della Madre Ritrovata, abbia congiunzione con, Come gli alberi spogliati ad aprile di Luca Pompei, con Nettare di Luce di Cesira Donatelli e con Non Solo Pane di Franco Giansante. Tutti questi libri targati, appunto, Masciulli Edizioni, parlano, infatti, di appartenenza, di territorio e di tutto ciò che può segnarne la vita, come, ad esempio un terremoto. Tutti in maniera differente evocano origini, usanze e amore per i luoghi che ci danno i natali. Talmente convinta dell’importanza del raccontare e del non tralasciare, la dolce Maria Corsi, moglie del compianto Franco Giansante, che ha inteso pubblicare e diffondere gli appunti di viaggio e di vita del marito dopo la sua scomparsa.
Io personalmente, ho voluto parlare di poesia attraverso un monologo, per sfatare la convinzione che la poesia sia di pochi o per pochi, ribadendo la “missione” della stessa di creare emozioni in chiunque e ovunque. Pur non essendoci dati alcuna intesa siamo riusciti, accompagnati da intermezzi musicali del maestro Lorenzo Benedetti, a rendere tutto di tutti e fruibile da ogni angolatura di osservazione.
Perché le emozioni si possano dare e ricevere senza contaminazioni è necessario che il tutto accada in luoghi “sani e accoglienti”. Questi sono gli aggettivi che intendo riservare a Stefania Persia e suo marito, per la caratura che hanno dato alla Residenza Don Alberto, un luogo dove la storia, e l’impegno di uomini e donne di altri tempi non è mai venuto meno, anzi dimostra ogni giorno di essere l’orgoglio e lo stimolo che fa operare e crescere le nuove generazioni. Desidero applaudire fortemente questa coppia che in un contesto storico ed economico complicato, dove è difficile reperire manodopera, non si arrende e continua a progettare nuovi servizi e nuove offerte turistiche per il loro territorio, credendo fortemente nel concetto di fare impresa, nei luoghi di appartenenza.
Il sipario, su questo pomeriggio indimenticabile, si è aperto e si è chiuso all’insegna della poesia di Emidio Magazzeni dedicata alla venerazione del Gran Sasso. A portate nel cuore degli ospiti, l’elegante e fine poesia del Magazzeni le voci preziose di Rita Magazzeni e di Anna Magazzeni
Uno scritto lungo, questo, che ha lo scopo di testimoniare, che l’unione fa la forza e che se a darsi la mano sono piccole realtà territoriali ed editoriali, i risultati non possono che essere di crescita.
Cesira Donatelli