Sulmona, 22 dicembre- “Doveva essere un Defr di fine mandato quello discusso oggi, in cui chi governa l’Abruzzo avrebbe dovuto non solo stabilire il percorso di pianificazione, ma anche rendicontare quanto ha fatto finora, evitando di illudere oltremodo la comunità. Invece ci troviamo dinnanzi una discussione a dir poco deludente, con Presidente e Giunta assenti, come lo sono i temi centrali del Defr targato Marsilio rispetto all’ultima fotografia Istat dell’Abruzzo, che rileva una situazione allarmante su spopolamento, inflazione e (de)crescita”, così il capogruppo Pd in Consiglio regionale, Silvio Paolucci, commenta la discussione del Defr in Commissione. “Il documento espone ma non racconta nulla – prosegue Paolucci – soprattutto sulla sanità che rappresenta l’80 per cento del bilancio della Regione: tutti i documenti degli anni precedenti sono stati totalmente disattesi, come dimostrano i dati relativi alla mobilità passiva e agli investimenti, senza una governance e con un enorme problema di organico, situazioni che si ripercuotono pesantemente sulla vita degli abruzzesi, quelli più vulnerabili perché devono curarsi.
Il Masterplan è stato usato come un bancomat, ad oggi non solo ci troviamo di fronte progetti fermi, ma aspettiamo la restituzione delle risorse de-finanziate necessarie per dare avvio alle opere programmate dal precedente Governo regionale. Nulla anche rispetto all’emergenza legata all’impennata dei costi energetici che famiglie e imprese stanno sostenendo. Abbiamo tentato da mesi di orientare dibattito e risorse per cercare di fronteggiare il caro-energia, senza mai essere ascoltati, ma, al contrario, dopo i primi stanziamenti avvenuti nelle scorse settimane, la Giunta con un colpo di spugna ha cancellato anche i 5 milioni a sostegno delle famiglie abruzzesi per cui il Consiglio si era impegnato
Nel Defr manca persino una lettura organica di quanto i rincari abbiano inciso nella vita delle famiglie e le imprese abruzzesi, nonché nella possibilità di resistenza sul mercato di queste ultime. Sulle infrastrutture assistiamo ad un profondo caos, alimentato anche dalle posizioni rinunciatarie del Ministro Salvini verso investimenti prioritari per la vita della nostra regione, come la ferrovia Pescara-Roma, su cui non registriamo alcuna presa di posizione della Regione. Altro tema cruciale per lo sviluppo abruzzese è legato alla spesa dei fondi europei e nazionali, per i quali corriamo il rischio disimpegno a dicembre dei fondi Psc per 77,5 milioni di euro, su cui non conosciamo come la Regione intende intervenire. Un quadro molto sconfortante, accompagnato anche dalle percentuali di avanzamento di spesa dei pagamenti dei fondi Fears, Fesr e Fse, che – al 31.08.2022 – ci collocano ben al di sotto della media nazionale e rispettivamente al 19° posto (con risorse ancora da spendere per 317 milioni), 17° posto (con risorse ancora da spendere per 112 milioni) e 14° posto (con risorse ancora da spendere per 55 milioni). Un brutto report che in una cosa è certamente fedele: rispecchia perfettamente ciò che in questi quattro anni di governo il centrodestra ha dato agli abruzzesi”.