L’occasione offerta dalla presentazione del libro “ Mestieri antichi e attività nell’economia abruzzese” svoltasi a Palazzo San Francesco nell’Aula consiliare del Comune. Tanta la partecipazione ma anche la commozione nel ricordare l’impegno dell’uomo,dello studioso e soprattutto del tenace difensore del territorio
Sulmona, 29 dicembre-Presentato nella giornata di ieri a Sulmona presso la Sala Consiliare del Comune il libro “ Mestieri antichi e attività nell’economia abruzzese” del prof. Raffaele Santini.
Molti i presenti uniti al ricordo di un grande uomo del sapere, sempre attivo nel lavoro e nella vita per amore dello studio e della ricerca. Santini non ha mai smesso di credere nel passato per poter dare speranza al futuro, non ha mai abbandonato il senso di riscatto delle esistenze di una volta che, inconsapevolmente e umilmente, hanno formato le radici delle nuove generazioni. Questa ultima fatica letteraria ne è la prova.
“A distanza di più di due anni dall’ultimo appuntamento con il professor Raffaele Santini – ha spiegato Rosa Giammarco Presidente dell’associazione Casa delle Culture – vogliamo ringraziare la famiglia per l’impegno nel continuare a divulgare la cultura di Raffaele. Nessun uomo di cultura è mai stato dimenticato e Raffale vive nel profumo di inchiostro, nel rumore delle pagine sfogliate”.
“Siamo qui a parlare di un amico vero, Raffaele. – ha affermato il Presidente della fondazione Carispaq Domenico Taglieri – Il primo circolo culturale a Pacentro è stato istituito da lui, era molto dedicato agli studi antropologici, sociologici, linguistici. Mi dolgo dell’assenza di Raffaele ma so che oltre a questo libro c’è ancora tanto materiale da scoprire, noi vogliamo continuare questo percorso in suo nome. Raffaele ha continuato a lavorare, fino al suo ultimo giorno, affinché non venisse a mancare la memoria storica. Faremo certamente rimanere vivo il Raffaele sempre pronto ad attivarsi per il bene di questa zona”.
Una promessa che rievoca tutto il bene che il Professore ha dato e che continua a dare attraverso il suo ricordo, ad un territorio commosso.
L’incontro con Raffaele Santini risale al 2002 – ha ricordato Pasquale Di Giannantonio, in qualità di consigliere comunale di Cansano – e lo vedevo nei panni di un professore. Il volume che siamo qui a presentare è una pietra miliare della letteratura abruzzese. Il tema, al di là della raffinatezza degli approfondimenti relativi ad ogni mestiere, è una riflessione sui nuovi modelli economici che hanno a che fare con il vissuto quotidiano”.
La testimonianza di Pasquale Di Giannantonio ha toccato le corde del cuore del pubblico, un ricordo che ha fatto scendere qualche lacrima di orgoglio nell’assistere allo sbocciare di un piccolo alunno del professor Santini diventato a sua volta insegnante. Il giovane studioso ha pertanto trasmesso le sue conoscenze da etnomusicologo avvalorando l’importanza della tesi del Prof. Santini: “Il paesaggio sonoro – ha continuato -è un insieme di suoni caratteristici, segnali universali di una determinata civiltà, cultura. Le impronte sonore sono icone culturali come lo può essere la statua di Ovidio a piazza XX settembre. Questi mestieri hanno un connotato suono ed ecco che quel paesaggio sonoro ha una sua impronta culturale”.
A seguire molte altre testimonianze volte alla dimostrazione di affetto e rispetto non solo nei confronti di un preside o di un docente ma di una persona amica, di un’anima bella che ha saputo accendere la fiamma della sete di conoscenza in ogni cuore.
Chiara Del Signore