Nei primi nove mesi del 2022 l’occupazione in caduta libera posiziona la nostra regione all’ultimo posto nella graduatoria nazionale. Infatti proprio in Abruzzo la disoccupazione cresce mentre diminuisce in quasi tutte le altre regioni. Si tratta del peggior risultato dei primi 9 mesi degli ultimi dieci anni. La drammatica situazione emerge dall’ultimo report reso noto in questi giorni dal sulmonese prof. Aldo Ronci
Sulmona, 29 dicembre– L’occupazione in Abruzzo subisce un vero e proprio tracollo. Tra il IV trimestre 2021 e il III trimestre 2022, gli occupati subiscono una flessione diben 39 mila unità . In valore percentuale la flessione stata del 7,7%, in controtendenza con il dato nazionale che ha registrato un incremento dello 0,9%. Tale flessione fa registrare all’Abruzzo il peggior risultato a livello nazionale ed il peggior risultato dei primi 9 mesi degli ultimi 10 anni.
Anche la disoccupazione registra dati allarmanti con un incremento di 3.000 disoccupati pari al 7% con una tendenza opposta a quella nazionale che ha segnato un decremento del 15,5%. Tale incremento in controtendenza con quasi tutte le altre regioni italiane nelle quali i disoccupati diminuiscono e posiziona l’Abruzzo al terzultimo posto della graduatoria nazionale.
“A tale allarmante dato sull’occupazione- spiega Aldo Ronci-nei primi 9 mesi 2022, si affianca, nello stesso periodo: una dinamica dell’impresa che vede l’Abruzzo registrare un incremento percentuale di appena lo 0,18% che pari ad 1/3 rispetto all’incremento nazionale dello 0,52% e posiziona l’Abruzzo al terzultimo posto della graduatoria nazionale un andamento dell’export che, con una flessione dello 0,4%, in controtendenza con l’incremento nazionale del 21,2%, segna una battuta d’arresto e posiziona l’Abruzzo al penultimo posto della graduatoria nazionale.
La fotografia del sistema economico abruzzese conferma che esso si trova in una situazione di oggettiva difficoltà .
Tale difficoltà , come già detto altre volte, da imputare soprattutto al fatto che il sistema produttivo abruzzese composto per la gran parte da micro e piccole imprese che comunque rappresentano il 96% del totale delle imprese e impiegano il 56% degli occupati. Esse hanno problemi di carattere strutturale e una scarsa propensione all’innovazione e pertanto c’ l’esigenza di escogitare iniziative e reperire risorse capaci di promuovere il miglioramento della competitività”.