Il malumore ormai è forte tra le nostre popolazioni. C’è chi invoca la rimozione del Presidente della Società di trasporti, chi sollecita il Consiglio regionale a muoversi ma ci sono anche dalle nostre parti troppi partiti in silenzio. Perché?–
Sulmona,30 marzo-La soppressione di un’ulteriore corsa della linea Tua Sulmona-Roma (andata e ritorno), come previsto dal nuovo orario in vigore dal prossimo 1 aprile, è il segno evidente di una sorta di accanimento dell’azienda regionale dei trasporti a danno degli utenti sulmonesi e del territorio peligno.
Siamo ancora in attesa di una risposta da parte del Presidente dell’azienda, Gabriele De Angelis, spiega oggi in una nota il sindaco di Sulmona Gianfranco Di Piero– sollecitata anche dai sindacati di categoria, sui quasi sei milioni di euro derivanti dai fondi Pnrr, di cui nemmeno un centesimo ricadrà a beneficio dell’area peligna.
Oggi, arriva un nuovo duro colpo alle legittime attese dei lavoratori e studenti pendolari, che da tempo lamentano disagi nel viaggio da e per la Capitale. Dal momento del suo insediamento, questa Amministrazione comunale ha incontrato, più volte, i massimi dirigenti dell’azienda Tua e il Sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale, Umberto D’Annuntiis, denunciando il dimezzamento delle corse stabilito durante l’emergenza coronavirus. Le corse soppresse non sono state ristabilite, né è stato dato seguito alla proposta avanzata dall’Amministrazione comunale di fissare collegamenti di trasporto pubblico locale tra Sulmona e Avezzano, in concomitanza dei numerosi collegamenti tra il capoluogo marsicano e Roma.
Le rassicurazioni ricevute al riguardo non hanno avuto concretezza. Anzi, il quadro del servizio per Sulmona e per la Valle Peligna continua ad aggravarsi ed il nostro territorio risulta sempre più isolato. A questo punto possiamo solo prendere atto del chiaro disinteresse di Tua e quindi della Regione Abruzzo verso le aree interne, privandole di servizi indispensabili a contrastare isolamento e spopolamento e disincentivando ogni forma di investimento, necessario al loro rilancio economico.