Pescara3 mag.- Nell’ambito del piano d’azione “Stop Fake” gli uomini del Comando Provinciale della Gdf di Pescara hanno sequestrato 260 mila articoli casalinghi e dermocosmetici non sicuri, esposti in un negozio del pescarese senza avvertenze all’uso, e capi d’abbigliamento tarocchi con griffe e marchi contraffatti, nonché stampanti, macchinario pre- trattamento e pressa utilizzati per la falsificazione e rinvenuti invece in un opificio marchigiano. Le indagini hanno preso spunto dai controlli economici del territorio ed hanno portato, inizialmente, alla scoperta di prodotti per la casa e per la cura della persona venduti senza che fosse stata riportata nell’etichetta alcuna informazione sull’eventuale presenza di sostanze potenzialmente tossiche, né tantomeno sui materiali impiegati per la fabbricazione. Mancanti anche le prescrizioni d’uso necessarie per l’utilizzo in sicurezza della merce. Sequestrati immediatamente e ritirati dalla vendita, i prodotti sono risultati non conformi. I responsabili sono stati segnalati alle competenti Camere di commercio per violazione al Codice del Consumo, con irrogazione di sanzioni che possono arrivare a oltre 25 mila euro. In seguito, i militari, insospettiti dalle anomalie dei prezzi praticati al banco, hanno scovato, in un altro negozio, articoli d’abbigliamento firmati, ma contraffatti, per cui subito ritirati dalla vendita e sottoposti a sequestro penale, con deferimento del responsabile alla locale A.G. per violazione dell’art. 474 C.p.. Un esame approfondito della rendicontazione contabile dell’esercizio commerciale in questione, ha permesso poi di risalire la filiera del falso, accendendo i riflettori sugli hub marchigiani di distribuzione della merce non sicura. Infatti, in provincia di Fermo i finanzieri hanno individuato un vero e proprio laboratorio del fake, adibito cioè alla contraffazione di brand internazionali. Il titolare è stato denunciato a piede libero per contraffazione e commercio di prodotti falsi.