Sulmona, 14 maggio- Il tempo sana le ferite, ne attenua le escoriazioni, ma non ha il potere di cassare le cicatrici. Le intemperie del vivere, altresì, detengono il primato di mutare a roccia le carni “abusate” e utilizzate; tuttavia, solo quando gli accadimenti sono spietati, imprevisti e asfissianti si costruisce il coraggio di invertire la rotta e di mostrarsi in maniera trasparente ai candidati scalatori…
…” La paura finisce dove comincia la verità” …
Leggere La Vita Intima di Niccolò Ammaniti fortifica il lettore gradualmente, il coinvolgimento è sempre indirizzato alla totalità dei sensi. Talmente scaltra la tecnica di scrittura che il romanzo è un performer abile e multidisciplinare. Mentre Maria Cristina Palma, la bella e infelice protagonista, a suon di tacchi, di tette rifatte e di sensibilità sempre nuove e via via crescenti, cerca di coesistere, suo malgrado, ai dettami dei compromessi della politica e del mondo benestante, lo scritto dallo stile ironico, saporito, eversivo e ribelle, dona luce diretta a tutto quello che da troppi anni staziona sotto il tappeto.
Proprio nelle fasi in cui le dinamiche appaiono alleggerite, una stilografica lussuosa e meticolosa ricorda a tutti gli aventi titolo che…
…con il tempo la memoria dei piccoli dolori fisici, al contrario di quella dei dolori dell’anima, tende a svanire…
La politica, quella lontana dal reale e dal concreto, Ammaniti la lascia sfiancare dalle macchinazioni che essa stessa pone in campo, virgola dopo virgola, ne mette in luce i punti deboli, le vulnerabilità rendendola quasi pessima imitazione di sé stessa. Gli ordini e contrordini che, corposi e edotti staff, impartiscono a Maria Cristina, in nome di un sapere dettato da sondaggi per campagne elettorali, si frantumano davanti alla voglia di riscatto della donna, che desidera tornare a vivere nell’amore, ad essere madre e a sentirsi nuovamente femmina, mossa da passione e istinti. Chissà che la politica, imitandola, non racimoli punti di credibilità?
L’autore movimenta i contesti istituzionali del narrato, con comparse quasi spirituali, che nelle fasi conclusive del romanzo si riveleranno nella loro esclusività e saggezza.
Ci si addentra in uno spaccato di vite moderne, fatte di social, di curatori di immagini e di assistenti alla parola. Il tutto aggraziato da flashback che riportano alle licenze adolescenziali, alle barche, ai primi baci, ai primi rapporti sessuali.
La vita della moglie di un premier è essenzialmente pianificazione e compostezza, dove le ricche, le celebri e le belle sono, per protocollo, tutte amiche. Questa imbracatura, a Maria Cristina, sta stretta e Domenico Mascagni, il marito politico ne ha sentore, ma tergiversa. Ammaniti ha avuto la bellissima intuizione di riferire di una ribelle, di una impulsiva e di una leale, cavallo di punta per una riuscita narrativa ed educativa. Una lettura senza target di riferimento, adatta ad un pubblico eterogeneo, ognuno vi troverà collocazione e accoglienza tanta è la dimensione del femminile e non solo, trattata…
…la bellezza, senza coraggio è un guaio…
Chi non vorrebbe fermare tutto, piantare i piedi, chiedersi se quanto compiuto è figlio del fato o della propria volontà, appurare perché la morte, senza titolo alcuno, abbia varcato soglie?
Maria Cristina, se lo chiede, più volte, finanche mentre si cambia in macchina, come una poco di buono, quando non si riconosce più donna, quando non si sente più madre, quando comincia ad intuire che non può continuare così, ed è proprio allora che comincia la vera partita.
Niccolò Ammaniti in campo ci sa stare e segna pure, portando a rete spaccati di vissuto che tutti conoscono e che poco sviscerano. Questa volta la partita è quella de La Vita Intima, la squadra è la “nazionale donna” e il gioco si svolge tutto in contrattacco.
Cesira Donatelli
LA VITA INTIMA di Niccolò Ammaniti
(Edito Einaudi – Stile Libero Big)