Ha fatto molto rumore in città, e non solo, il grido d’allarme lanciato da Marianna Scoccia sullo scippo di trenta milioni già assegnati per l’Ospedale della nostra città e destinati, sembra,altrove.In una fase assai delicata com’è quella che si sta attraversando che imppne nuove politiche e ulteriori sforzi per il potenziamento del sistema sanitario territoriale questa decisione questa decisione non puo’ essere giustificata. Nei giorni scorsi nel corso di un’apposta conferenza stampa tenuta proprio a Sulmona ne hanno parlato diffusamente i Consiglieri regionali Scoccia e Silvio Paolucci, già assessore regionale alla sanità fino al 2028 ed ora capogruppo in Consiglio regionale. E gli altri? Finora da consiglieri e amministratori comunali, consiglieri provinciali,regionali e parlamentari solo silenzio. Brutto segnale che non fa bene alla politica e non aiuta di certo il nostro territorio. Abbiamo voluto incontrare Marianna Scoccia per parlare di questa vicenda ma anche di altre cose
Il viaggio alla conoscenza delle donne in politica continua a favore di un argomento che insiste su una cultura basata sulla parità di diritti e che sensibilizza alle lotte femminili portate avanti dalle generazioni passate. Le donne, nel corso dei secoli, hanno combattuto con estrema determinazione, il più delle volte a caro prezzo, affinché venissero riconosciuti diritti legittimi. Nel 2022 i diritti conquistati vengono spesso naturalizzati ed alleggeriti dalla quotidiana modernità, ma non bisogna dimenticare il peso del sangue, del sudore e delle lacrime di chi li ha ottenuti. Le crepe, talvolta, riemergono violente anche nel presente e ci ricordano che non basta coprirle con frasi di circostanza in occasione dell’8 marzo ma che uomini e donne, uniti, costruiscano il futuro.
Oggi il Corriere Peligno incontra Marianna Scoccia, sindaco di Prezza e consigliere regionale.
Lei è sindaco di un Comune importante della Valle Peligna (Prezza) alla seconda esperienza e Consigliere regionale da quasi quattro anni. Parliamo, quindi di un servizio intenso speso per il territorio. Attualmente è soddisfatta del lavoro svolto?
Sono soddisfatta sicuramente del lavoro svolto finora ma cerco sempre di fare di più, di impegnarmi di più. Ci sono ancora molte battaglie da portare avanti e molte proposte da avanzare. La politica non risiede solo nel fare sentire la propria voce in maggioranza ma anche di inoltrare proposte. Il dualismo di ruolo incentrato nella mia persona, ovvero, sindaco e consigliere regionale, evidenzia dei significati differenti: il sindaco è sicuramente un amministratore e come tale deve pensare alla comunità con delle responsabilità e questioni da portare avanti; il ruolo di consigliere, nel mio caso di minoranza, assume un aspetto più politico. In questo senso, riporto in Regione le necessità del territorio. Ho condotto dei progetti importanti, basti pensare alla Legge sui contributi per l’acquisto di parrucche per malati oncologici, per la dermopigmentazione e trucco permanente delle sopracciglia, area infraciliare e cuoio capelluto, per l’acquisto di caschetti refrigeranti da parte delle Asl e l’istituzione del progetto “Banca del capello”. Fino a qualche anno fa la Regione Abruzzo era sprovvista della tutela delle donne malate oncologiche. Chi, purtroppo lotta con questa malattia non ha alcun tipo di sostegno, ed è molto difficile far fronte alla perdita di capelli e sopracciglia. Con questo progetto di Legge, la Regione finanzierà, non solo l’acquisto di parrucche, ma anche la dermopigmentazione e il trucco permanente. Tutto questo va ad evidenziare la volontà di voler portare dei contenuti importanti all’interno del territorio.
Spesso si sente ripetere in giro che il Centro Abruzzo conta poco o niente in Regione. Lei ha scelto di stare all’opposizione in Consiglio regionale, condivide questi giudizi? E perché?
In teoria il Centro Abruzzo non dovrebbe contare così poco perché la Valle Peligna ha espresso due Consiglieri Regionali. La città di Sulmona ne ha espressi due, uno in minoranza e l’altro in maggioranza e questo dovrebbe essere rilevante. Se io e la mia collega fossimo state unite nelle battaglie a difesa del territorio, sicuramente il tutto avrebbe sortito degli effetti migliori.
Nei giorni scorsi Lei è stata protagonista di una iniziativa che ha fatto molto “rumore” negli ambienti politici locali e non solo. Ha scoperto e denunciato pubblicamente la storia dello scippo dei fondi già assegnati per l’Ospedale di Sulmona. Tralasciando la reazione dei suoi avversari, pensa che i cittadini abbiano apprezzato il suo impegno? Ne ha già avuto un riscontro?
Io ho ricevuto moltissime attestazioni di stima e incoraggiamento. Quando si affrontano queste battaglie, la vicinanza dei cittadini diventa una spinta a fare di più. Credo di aver ricevuto un riscontro positivo ma non ci deve fermare a questo. L’obiettivo è quello di risolvere il problema e non fermarci ad urlarlo. Io, purtroppo, stando all’opposizione posso limitarmi a denunciarlo e quindi mettere a conoscenza il territorio di quanto sta accadendo. Molto probabilmente se non lo avessi fatto io, non lo avrebbe fatto nessuno. È ovvio, la risoluzione del problema sta nelle mani di chi siede ai banchi della maggioranza.
Abbiamo letto anche della mozione che Lei (prima firmataria) sostenuta anche dal Capogruppo del Pd Paolucci e da altri consiglieri del centro sinistra avete firmato e presentato in Consiglio regionale. Quando sarà discussa? Cosa pensate di fare con questo documento?
Non sappiamo quando verrà discussa perché dipenderà dalla Quinta commissione. Sicuramente questa settimana solleciterò di nuovo. La risoluzione è un atto politico molto importante poiché impegna l’assessore a trovare delle soluzioni serie e concrete. Io mi auguro che venga appoggiata da tutti i consiglieri. Non ci si può nascondere dietro alle dichiarazioni rassicuranti dell’assessore rilasciate oggi. Si continua a dire che quei fondi non fossero disponibili e io mi chiedo: se non lo sono per l’ospedale di Sulmona, allora non dovrebbero essere disponibili neanche per quello di Avezzano. Non è ammissibile la presa in giro circa i fondi del PNRR perché non c’entrano assolutamente nulla con il contesto di medicina territoriale. Non è bello interrompere un lavoro già iniziato. In questo modo viene meno una trasparenza, diritto dei cittadini, poiché sono l’unica a metterli al corrente di quanto avviene. Le battaglie le faccio con la consapevolezza, l’impegno e l’obiettivo di risolvere situazione. Basti pensare, ad esempio, a Palazzo Portoghesi che è ancora chiuso al pubblico. Come questo ce ne sono molti altri. Non possiamo fare finta di niente. Oggi, con la consapevolezza del ruolo che rivesto, di sindaco, dico che le promesse si devono fare pensando di portarle a termine e, nel momento in cui non ci si riesca, è giusto ammettere il proprio fallimento.
In una recente intervista Lei ha parlato della necessità che i Comuni della Valle peligna assumano un ruolo nuovo esaltando, magari, la coesione territoriale per organizzarsi meglio e contare di più. E’ vero?
Sono sempre dell’idea che le divisioni politiche ci abbiano portato a frammentarci. Non possiamo continuare a viaggiare in questa direzione, i territori devono essere uniti. Solo così possiamo dimostrare la nostra forza.
Domani è la giornata dei diritti delle donne. Lei è stata in questo territorio tra le prime e più impegnate donne nelle Istituzioni negli ultimi anni. Cosa occorre migliorare?
Noi donne facciamo molta più fatica rispetto a quella di un uomo, soprattutto perché gli ambienti politici sono prettamente maschili e si mostra meno considerazione per le donne. Io ho cercato di portare il mio impegno con la forza, la tenacia e la preparazione che mi hanno sempre contraddistinto. Sicuramente la mia strada è stata più impervia rispetto a quella di un uomo, basti pensare all’esperienza in campagna elettorale in cui venivo costantemente etichettata “come la moglie di”. Questa mia esperienza potrebbe valere anche come stimolo alle ragazze, alle donne, che si affacciano al mondo delle Istituzioni, della politica e, quindi, del bene comune.
Insomma, chi è oggi Marianna Scoccia?
Prima di tutto Marianna Scoccia è una mamma, il ruolo di madre per me è quello più importante; nonostante i mille impegni, cerco sempre di garantire una presenza costante nella vita dei miei figli. In secondo luogo, è una donna che è cresciuta e che negli anni continua a portare avanti le battaglie del proprio territorio senza mai tornare indietro. Io guardo sempre al futuro del territorio e sono sicura che sarà forte e importante.
Chiara Del Signore