Sulmona,25 giugno– Difficile stabilire se è la poesia di Giorgia Spurio a crescere sotto gli occhi del lettore, oppure è il lettore, che coinvolto dai versi li porta a maturazioni altre. Autentico e notarile il documento con cui si può affermare che i componimenti della giovane autrice prendono corpo e sostanza durante i tempi dell’approfondimento.
Piccoli e grandi odi si alternano nella raccolta, tanta l’umiltà della parola, sempre mezzo di locomozione verso intenti alti, riflessivi e meditativi. Copiosi i quesiti che compaiono nelle strofe. Strofe che con decisione si interrogano su temi quali l’amicizia, la paura, la bellezza e la fratellanza.
A tratti Giorgia Spurio si accolla, con risultato, l’onere di avvicinare alla poesia. Questo mondo, spesso di nicchia incorpora la legittima aspettativa di potersi rivolgere ad un pubblico più giovane e più curioso, seppur meno avvezzo. Pensieri Di Inchiostro possiede, fra le altre, queste doti.
Alcune liriche inducono a riconoscere una penna giovane, indagatrice, originale e dalla metrica moderna, insolita, senza temere di osare. Frequente l’assenza di punteggiatura, che concede il passo, quasi reverente, solo a puntini di sospensione, a parentesi, punti interrogativi e maiuscole a inizio verso.
Giungono improvvise e lapidarie, le sentenze, a questionari esistenziali con cui l’autrice inchioda il creato.
…dove? …e la liberazione? …e la fedeltà… esistere? …perché? …chi sono?
La Disperazione Del Mondo è il titolo di un componimento. Già di per sé, potrebbe, classificarsi a risposta plausibile alle tante domande.
Una poesia impegnata nel sociale che invita a svegliarsi dal torpore, una poesia alla ricerca di un amore che si componga di semplicità e di ingenuità. Dove il concedersi al prossimo occupa il gradino più alto dei valori.
La natura, via via, si fa casa dell’eterno accogliere, dove il mare, il vento e i gabbiani sposano le caratteristiche di ogni essere. I versi non badano alle imperfezioni o ai tratti distintivi, ne decantano bellezza e passioni. Questo sazia chi scrive e chi legge, relegando ogni forma di pregiudizio e di casta, a mutismo e disgregazione.
…il vento frizzante sposa i ricci …preghiere di implorazione… nasce un sorriso dagli occhi …Mare: umile grandezza …vita: umile mistero…
Ciò che tende a strumentalizzare la bellezza altro non è, che nube ladra delle sembianze, che poco si accosta all’essere senza sigilli, senza lucchetti e senza maschere.
Ogni turbamento può essere dono, ogni scossa può condurre ad equilibrio nuovo, ogni terrore può mutare ad incanto, basta tendere la mano, basta concedere l’aiuto…
…la paura ti fa diventare…
Migliore, riflessivo e coraggioso!
Giorgia Spurio si affida ai fiori, evocativa di tale rapporto di fiducia ne è la copertina. A trattare gli eventi che caratterizzano l’esistenza, le margherite sorelle nella neve, petali strappati nei momenti di solitudine, profumazioni e colori a pentagramma delle note del quotidiano.
Si evince l’affetto per la casa, scettro di quanto si è coltivato e visto mutare nelle pareti della magia. Da ricercare con attenzione, qualche tratto di credenza popolare, mai invasivo, piuttosto volto a spiegare accadimenti, troppo infausti per essere addebitati al Creato. Ancora una volta l’animo “sofferente” della poetessa si mostra in tutta la sua generosità.
Metafore e similitudini si rincorrono per descrivere l’abbandono come la fratellanza. Immutata nelle pagine la tendenza al Graffio, all’appunto sul Foglio, dove la Penna si fa Arma, Coltello affilato che tatua Ferite di sangue d’inchiostro. In queste sei parole in grassetto, il corpo, l’animo e lo spirito del calamaio di Giorgia Spurio.
Antico il mare di vita che l’autrice fa scorrere nella raccolta, moderno e luminoso il regno interiore che porta in superfice. Tanti gli angoli di pace che si scorgono, tante le nicchie portate a luce parola dopo parola, quasi come fosse una staffetta a cui tutti sono chiamati. Una poesia che si fa chiamata, chiamata alle armi del perdono, della condivisione, della partecipazione e della protezione.
Giorgia Spurio è gestante di un moto rivoluzionario e inclusivo, proprio come un’alba di luce scansa una notte di buio e gelo, pur sapendo che al tramonto avranno un nuovo e appassionante momento di contatto e compartecipazione, che per sempre li condurrà al domani.
Cesira Donatelli
PENSIERI DI INCHIOSTRO di Giorgia Spurio
(Edito MEF L’ Autore Libri Firenze)