Sulmona,25 luglio– Sono passati quasi cinque mesi da quando la Snam ha allestito il suo cantiere a Case Pente e ha avviato le operazioni di scavo, ma i cittadini non conoscono quali iniziative l’amministrazione comunale di Sulmona ha adottato a fronte della situazione fortemente anomala in cui continua ad operare la multinazionale del gas.
Perciò i Comitati per l’ambiente hanno inviato una lettera al sindaco Di Piero, al vice sindaco Casciani e all’assessore Di Nisio per conoscere la posizione del Comune in merito.
Nella lettera i Comitati mettono in evidenza che la Snam avrebbe potuto avviare i lavori per la centrale solo dopo aver ottemperato a 22 prescrizioni ante operam, così come espressamente stabilito dal Decreto di Valutazione di Impatto Ambientale del 7 marzo 2011.
Tale fondamentale condizione non è però stata rispettata e infatti solo in data 13 luglio il Comitato di Coordinamento VIA regionale ha “preso atto” dell’ottemperanza di 4 delle 22 prescrizioni; una decisione che i Comitati cittadini comunque contestano sia a livello procedurale che di merito.
Sta di fatto che, a causa di tale palese violazione, i lavori non potevano essere iniziati. Di conseguenza il decreto autorizzatorio per la realizzazione della centrale, secondo i Comitati, è da ritenersi decaduto il 7 marzo 2023, non essendo state rilasciate ulteriori proroghe a quella data (stando almeno a quanto risulta dal sito del Ministero dell’Ambiente).
Al riguardo i Comitati hanno presentato due mesi fa un esposto dettagliato ai Carabinieri Forestali che hanno interessato del problema la Procura della Repubblica. Al di là di quelli che saranno gli esiti giudiziari della vicenda, il Comune non può restare a guardare perché la materia urbanistica e quella della tutela del territorio è di diretta competenza dell’amministrazione comunale.
Pertanto i Comitati hanno chiesto formalmente al Sindaco e alla giunta comunale di accertare, attraverso i propri organi, se la società Snam Rete gas S.p.A. sia in possesso di titolo valido per la realizzazione della centrale e, qualora tale titolo non esista, di adottare ogni opportuno provvedimento di competenza del Comune, non escluso il sequestro del cantiere.
E’ una risposta doverosa che l’amministrazione comunale deve non solo e non tanto ai Comitati ma all’intera cittadinanza.