Sulmona, 9 agosto– “Rispetto alla disposizione di servizio relativa al trasferimento, come atto preliminare, di alcuni servizi e ambulatori in via temporanea per il tempo necessario alla conclusione dei lavori, siamo contrari all’indicazione di spostamento del servizio di endoscopia da Sulmona a Pescina”. Lo affermano il segretario provinciale Uil Fpl Antonio Ginnetti, il responsabile Sanità Uil Fpl Gianfranco Giorgi e il componente di segreteria Uil Fpl Claudio Incorvati.
“Quando, per le vie brevi, abbiamo cercato di capire la motivazione di tale scelta, ci è stato risposto che non si può fare diversamente – spiegano i dirigenti della Uil- Noi invece affermiamo che a Sulmona esistono alternative valide per accogliere il servizio di endoscopia e anche altri servizi. A Sulmona è già tutto predisposto per la permanenza del personale e dell’utenza”. Ginnetti, Giorgi e Incorvati sottolineano inoltre che l’Endoscopia digestiva di Sulmona ha un volume di attività elevato che, oltre ad assicurare il servizio all’ospedale, “drena un territorio vasto che coinvolge le province di Chieti, Pescara, Isernia e Campobasso”.
“Chi ha prenotato o prenoterà l’esame potrebbe trovarsi a dover percorrere almeno una sessantina di chilometri in più tra andata e ritorno per raggiungere Pescina – proseguono – Un tale disagio è assolutamente inaccettabile e anche pericoloso perché, se un paziente dovesse rinunciare per questo motivo, potrebbe, per la tipologia di esame, ritardare o sottovalutare una diagnosi. Stesso disagio lo vivrebbero i lavoratori, medici, infermieri e oss, che all’improvviso si troverebbero a dover fare i pendolari nonostante la loro sede di lavoro sia Sulmona. Non dimentichiamo, inoltre, che il servizio di endoscopia digestiva è quello che più frequentemente interviene nei confronti dei detenuti sia per situazioni di urgenza (rimozione di corpi estranei, sanguinamenti e altro) sia per i numerosi controlli a cui vengono regolarmente sottoposti. Nell’uno e nell’altro caso i pazienti dovrebbero essere spostati con una ambulanza con tutti i rischi e lo spreco di denaro connessi anche al 41 bis. Una sorte analoga toccherebbe ai pazienti ricoverati nei reparti del nosocomio sulmonese: mediamente tre viaggi al giorno in ambulanza tra Sulmona e Pescina”.
“Da una nostra prima sommaria consultazione, tra l’altro, potrebbero essere utilizzati anche altri spazi – concludono – A fronte di tutte queste e molte altre considerazioni, esprimiamo l’assoluta contrarietà a questa ennesima decisione contro il territorio peligno e invitiamo l’azienda, i sindaci e gli addetti ai lavori, a trovare insieme una soluzione affinché il servizio, anche con qualche sacrificio, possa restare a Sulmona e possa continuare a lavorare egregiamente come ha fatto fino ad ora”.