Con un balzo di quasi 500 anni l’eccitante soggiorno fatto nell’anno 1535 dalla Marchesa Vittoria Colonna, poetessa di spicco del Rinascimento italiano, per suggerire ai maggiorenti pescolani un piano di sano ed ordinato sviluppo urbanistico continua a suscitare enorme interesse e partecipazione
Pescocostanzo,31 agosto-Di certo anche in questa occasione è stato confermato che la forza e le speranze dei piccoli borghi, soprattutto quelli a vocazione turistica, per i prossimi anni sono legate alla qualità della proposta culturale che si è in grado di proporre e soprattutto alla tutela e conservazione dell’ambiente.
La riprova si è avuta in questi giorni a Pescocostanzo dove il Gruppo Teatrale “Il Peschio” in collaborazione con l’Associazione Culturale “Tarquinio Vulpes” presieduta da Luigi Di Tella ed il Comune di Pescocostanzo hanno presentato la VI edizione della rappresentazione di Vittoria Colonna, moglie del Marchese Fernando D’Avalos di Pescara (tra i cui feudi rientrava Pescocostanzo) in visita nel grazioso centro dell’Alto Sangro, nel 1535, per suggerire “ai maggiorenti pescolani che ne avevano chiesto l’interessamento un piano di sano e ordinato sviluppo”.
Questa edizione della rappresentazione ha suscitato un successo straordinario di partecipazione che ha richiamato turisti, curiosi, studiosi anche dalle regioni vicine e che hanno collocato l’appuntamento di Pescocostanzo fra le proposte migliori e più attrattive dell’estate abruzzese.
La storia racconta anche che la Marchesa ben presto “passò dalle parole ai fatti” costituendo una speciale Commissione denominata della “Signora” con lo scopo di imprimere al centro storico un assetto ordinato eliminando anomalie e deturpazioni.
Sempre secondo molti studiosi fu proprio lei ad ideare il primo piano regolatore del Comune’ e a contribuire a rendere il piccolo centro tra i più belli d’Italia. E se oggi è possibile ammirare “la meravigliosa armonia urbanistica di questo paese è necessario ringraziare quella ‘Commissione’ che si può inquadrare come il primo consesso di programmazione dell’era moderna”
Ma Pescocostanzo divenne ben presto un punto di riferimento preciso per quanti si muovevano da Nord (soprattutto milanesi) al sud perché il piccolo paese divenne un laboratorio costante di diverse attività artigianali soprattutto per il legno, ferro, lana ma anche per lavorazioni delicate di argento e oro anche se oggi c’è grande attenzione in Italia e all’estero per la scuola della lavorazione dei merletti
Ora la manifestazione è cresciuta, suscita molte attenzioni e curiosità, è in grado di veicolare al meglio l’immagine di un territorio che invoca attenzione da parte delle istituzioni perché già l’appuntamento per l’estate 2024 possa essere più ricco e stimolante.