di Gianni Padovani *
L’Aquila, 22 settembre– Lo Sport entra nella nostra Costituzione con l’approvazione unanime, da parte del Parlamento, della modifica all’art. 33 della Carta che introduce un nuovo comma: «La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme». Poche parole che segnano un momento storico, una tappa dal valore profondo, un auspicio dello sport per tutti e di tutti, valore sociale ed educativo, elemento centrale della qualità della vita per la persona e la comunità.
Da oggi la Costituzione riconosce lo sport come valore ma non ne sancisce il diritto, ed è compito delle amministrazioni trasformare il riconoscimento del valore in un reale diritto da garantire a tutti, senza dimenticare le persone in difficoltà e valorizzando le discipline sportive come strumento di integrazione dei migranti.
Ed ora cosa bisogna fare? Per prima cosa occorre attuare, e per trasformare lo sport da valore a diritto occorre una programmazione, mettere a sistema le risorse finanziare, europee e nazionali, per far sì che la pratica sportiva in senso lato intesa sia sempre più presente nelle politiche pubbliche.
Oggi più che mai è necessario che anche il Comune dell’Aquila, come già fanno da anni moltissimi comuni, si doti di un “Piano strategico per lo sport”. Sono mesi che insisto ed interrogo il Sindaco su questo argomento che, purtroppo, ad oggi resta solo una promessa tra le altre. Dopo l’inserimento dello Sport nella Costituzione, voglio sperare che finalmente il Comune si decida ad adottare questo essenziale strumento che inquadra le politiche per lo Sport in una chiara cornice programmatica dotandole delle necessarie e coerenti risorse. Il Comune dell’Aquila ne è tuttora privo, lasciando così le discipline sportive aquilane in un vuoto di visione strategica, di programmazione e di incertezza anche economica. In assenza di un Piano Strategico dello Sport, come si darà attuazione al nuovo principio costituzionale? Come sarà possibile definire le linee di indirizzo per fare dello Sport una forte opportunità di crescita sociale oltre che di sviluppo? Come pensa questa Amministrazione di svolgere azioni positive, come ad esempio l’integrazione delle discipline con le politiche di inclusione, di miglioramento della salute e della qualità della vita, l’educazione alimentare, il marketing territoriale, lo sviluppo economico e altro ancora? E come si ritiene di poter integrare l’impiantistica sportiva con gli strumenti urbanistici?
Ora non è più il tempo di promettere, è ora di fare! Lo Sport è un valore costituzionale ed occorre definire un percorso attuativo ‘guidato’ con un Piano del Comune, anche per risolvere a monte le gravi carenze nell’impiantistica aquilana. Invito l’Amministrazione a dare un segnale immediato, di destinare risorse per la pratica sportiva con una variazione di bilancio ad hoc, risorse che servono alle associazioni sportive locali che lavorano spesso in perdita per tenere in vita l’attività sul territorio. Non contributi a pioggia, ma erogazioni sulla base di obiettivi di mandato, chiaramente esplicitati nel “Piano strategico per lo Sport”, un percorso che deve essere ‘guidato’ dal Comune entro tempi definiti e con il conforto delle necessarie risorse. In premessa occorre valutare i fabbisogni per mezzo di un confronto ampio con le associazioni, con gli enti di promozione sportiva, le scuole, le imprese del comprensorio, insomma individuare le priorità da cui far discendere le linee di indirizzo della politica sportiva della città, se vogliamo veramente fare dello sport una forte opportunità di crescita sociale e sviluppo economico. Lo Sport in Costituzione, in definitiva, se non deve essere mero slogan, richiede la giusta attenzione attuativa da parte dell’Amministrazione nel quadro dei programmi annuali e pluriennali, ed è questa ritengo essere la legittima attesa dei cittadini.
*Consigliere comunale