Sulmona, 22 ottobre– C’era una volta una città, Sulmona, che sognava e lottava con orgoglio per raggiungere obiettivi precisi, per imitare e rendere competitivo il suo ruolo magari superare altre città abruzzesi e soprattutto per alimentare nuove speranze per costruire un divenire migliore.
C’era una città dove la politica aveva un senso, perché considerata un valore pur nelle differenze di pensiero, comportamenti, proposte da mettere sempre al servizio della propria comunità.
Sulmona ha sempre espresso una classe politica e amministrativa, attraverso le diverse formazioni, preparata che ha sempre onorato la città e che nei momenti decisivi, delicati, storici ha sempre saputo unire le forze e mai dividersi. Poi i risultati non tutti sono arrivati, è vero ma almeno i protagonisti di quella stagione hanno lottato.
Chi non ricorda, ad esempio, la storia di Jamme mo’ oppure la vicenda della battaglia per il capoluogo di provincia (a Pescara in Consiglio regionale arrivarono oltre mille persone dal Centro Abruzzo) oppure l’arrivo in città di Umberto Agnelli (Fiat) per sancire la nascita del complesso Fiat che agli inizi degli anni settanta cambiò il volto al nostro territorio, oppure la scelta di Sulmona per una sede prestigiosa un Comando Generale militare?
Chi non ricorda, ad esempio, con quanta attenzione e partecipazione cittadini che seguivano i lavori del Consiglio comunale e le proposte che arrivavano da parte dei consiglieri o dei partiti di riferimento, maggioranza o opposizione, per contribuire a far crescere il territorio? Provare per credere. In Consiglio comunale ( anno 1993) si discutevano proposte come la necessità di rilanciare “ la cultura della solidarietà” presentato dal gruppo “ Solidarietà e popolarismo” (movimento di opinioni, politica e cultura) “ capace di stimolare, aggregare e utilizzare, si leggeva nel documento approvato dall’Assemblea di Palazzo San Francesco, le migliori energie esistenti a Sulmona, attraverso metodi rigorosi che privilegino le capacità, l’esperienza, la trasparenza morale degli uomini per realizzare la vera politica della comunità”; oppure si parlava della necessità di istituire un tavolo permanente sulle “nuove povertà”; oppure quello sulla coesione territoriale ma anche altri obiettivi come la necessità di avviare una politica di decentramento di uffici e strutture nazionali e/o regionali a Sulmona senza mai tralasciare la preoccupazione dello svuotamento demografico che ha interessato tanti paesi del Centro Abruzzo ma anche la città di Sulmona.
Soprattutto di queste cose si occupava, la politica di quegli anni a Sulmona e tutti gli amministratori si sentivano protagonisti sia pure con ruoli e funzioni diverse.
E come non ricordare qualche anno prima quando Sulmona poté cogliere un risultato straordinario con l’approvazione del progetto di legge per la costruzione dell’ala nuova dell’Ospedale ( 10 miliardi vecchie lire da distribuirsi in tre annualità) grazie al lavoro silenzioso di quel “ piccolo grande uomo” dal nome Giuseppe Bolino che in Consiglio regionale ha sempre onorato Sulmona e l’Abruzzo
Per molte settimane lontano dalla città ho seguito con attenzione, ma anche preoccupazione, le diverse vicende che si sono accavallate da diversi mesi grazie ad una politica pasticciona e inconcludente.
Tante chiacchiere e pochi fatti. Colpa di chi? Lo spettacolo della politica in questa città è sotto gli occhi di tutti e certamente non fa bene a nessuna formazione. Giorni fa incontrando i sindaco Gianfranco Di Piero, certamente persona capace e sensibile, ho percepito dal suo racconto la grande amarezza che sta vivendo.
Oggi a Sulmona non c’è più politica, quella vera. I partiti non si percepiscono più. Molti sono occupati da gruppi di incapaci che pensano di fare fortuna nella vita o carriera nelle professioni usando l’ascensore della politica. Molti altri confondono ruoli politici con quelli istituzionali, altri ancora sono assai lontano dalla gente.
Ci sono formazioni storiche che non sanno esprimere nulla, ce ne sono altre che si muovono malamente indipendentemente se si trovano in maggioranza o all’opposizione perché i loro attori spesso stanno da una parte e poi dopo qualche mese dall’altra. Ci sono rappresentanti politici che amministrano male e comunicano peggio e non sanno nemmeno che la politica di oggi si alimenta con l’informazione corretta, completa, puntuale.
Chi non ricorda quel partito che in questa città fino a pochi anni prima aveva avuto una storia importante eleggendo propri rappresentanti in Regione, Provincia, parlamento e in occasione delle ultime amministrative del 2021 non era in grado di formare una lista completa e ha dovuto far ricorso ad amici e compari di altre città?
Cosa può sognare allora una città come la nostra che vive questa condizione difficile, che si lamenta sempre, si divide su tutto, non lotta più su nulla e si pone al servizio degli altri e non si preoccupa affatto del proprio territorio?
Fra pochi mesi si torna al voto per rinnovare il Consiglio regionale. In una città normale ognuno proverebbe ad interrogarsi su cosa è stato fatto dall’Assemblea abruzzese in questi anni per Sulmona, a quali risultati si è pervenuti, quanti posti di lavoro sono stati creati, quanti finanziamenti sono arrivati, cosa è cambiato in questa legislatura. E poi se qualcuno ha pazienza provi a ricercare quanti atti ufficiali con risorse ed obiettivi sono stati destinati a Sulmona oppure quante volte in Consiglio regionale è stata pronunciata la parola Sulmona.
Non è una provocazione, né una sciocca ironia. Tutt‘altro. Nella passata legislatura il Presidente uscente Luciano D’Alfonso che sicuramente non si tuffa nelle piscine e sa da quanti mari è bagnato l’Abruzzo presentò un ‘rapporto sui 1500 giorni di governo regionale” una relazione puntuale di 134 pagine dove ogni territorio trova la sua fotografia sull’attenzione ricevuta dalla Giunta regionale nel periodo di riferimento. Poi ognuno può farsi l’idea che vuole, esprimere giudizi, lamentele, critiche ma anche apprezzamenti.
Ci piacerebbe che anche la politica nella nostra città oggi potesse misurarsi e confrontarsi su questo metodo per rendersi conto che il prossimo passaggio elettorale è un momento delicato che non può essere sottovalutato da un territorio finito ormai in zona retrocessione. Ma di queste cose torneremo a parlare nei prossimi giorni. Buona domenica a tutti
Asterix
5 Commentii
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Povera città come ti hanno ridotto !!!
E’ inutile piangere oggi se in campagna elettorale tutti preparano le liste solamente guardando ai voti nessuno pensa alla qualità e alla utilità dei buoni consiglieri
Ma il Pd a Sulmona esiste ancora? Chi è? Cosa fa? sono mesi che non fiata anche se gli altri non sono meglio. Provate a guardare se si hanno notizie della Lega,Forza Italia,il partito della Meloni ecc. ecc.
Comunque bella riflessione.Sulmona è sempre più’ sola