Sulmona, 20 novembre– “L’Abruzzo può fare la differenza nella lotta alla violenza di genere e a favore di un’educazione alla parità approvando subito la nostra proposta di legge già pronta per andare in aula. Dobbiamo lavorare insieme per l’uguaglianza e farlo adesso: il Consiglio regionale può trasformare la proposta in legge entro il 2023, dando le coperture per intervenire e la forza di diventare efficace già da gennaio. È una questione di volontà, mai come ora dobbiamo dimostrare di averne, il centrodestra lasci perdere le dispute politiche e punti sui tempi, solo così potremo cominciare un nuovo percorse formando persone più inclusive e facendo prevenzione vera”, così il capogruppo Pd Silvio Paolucci, l’indomani dell’ennesimo femminicidio che ha riportato in auge la necessità della formazione nella lotta contro la violenza sulle donne.
“La legge serve subito perché Giulia Cecchettin è solo l’ultima vittima in ordine di tempo, di una serie impressionante ogni anno: in Italia da gennaio a oggi sono oltre 100 le donne uccise. Questa tendenza deve essere modificata. Ciò che anche il nostro segretario nazionale Elly Schlein auspica, nel suo appello a collaborare alla Meloni, cioè la nascita di leggi che combattano disparità e violenza di genere attraverso la formazione e una cultura nuova, in Abruzzo esiste già – incalza Paolucci – . Dobbiamo sfruttare questo vantaggio e per questo mi appello al presidente Marsilio e al Consiglio tutto perché il testo nato dalla collaborazione con la Conferenza delle Democratiche d’Abruzzo e i Giovani Democratici e da noi proposto anche alla Commissione regionale di parità che ha espresso un immediato apprezzamento delle norme previste, arrivi in aula e venga approvato entro il 2023.
La Regione scelga di stare in trincea, facendosi promotrice di una nuova cultura della prevenzione, il più possibile inclusiva e aderente alla realtà, questo c’è scritto nei 6 articoli della proposta che concentrandosi sulla collaborazione interistituzionale rende protagonisti gli istituti scolastici e universitari. La proposta di legge ha lo scopo di portare dentro le scuole l’educazione all’affettività e la prevenzione delle violenze e delle discriminazioni di genere che ogni giorno, nel nostro Paese, riguardano le donne, a prescindere dalle età. Lo fa attraverso mezzi istituzionali e accordi concreti con gli enti formativi, perché temi e sensibilizzazione diventino programmi didattici, formino i ragazzi e alimentino la prevenzione. Serve un’azione rapida, bisogna anche chiaramente dire da che parte stiamo: non possiamo più alimentare l’inerzia, sdegnandoci ad ogni nuovo caso, perché la volontà senza l’azione è del tutto inutile e non salva vite che possono essere risparmiate”.